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Il grande campione

Regia di Mark Robson vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il grande campione

di ethan
7 stelle

Midge Kelly (Kirk Douglas) sta per salire sul ring per affrontare un avversario per il titolo (non viene specificato se Mondiale o Americano) dei Pesi Medi: a questo punto, parte un lunghissimo flashback, per mezzo del quale veniamo a conoscenza della sua storia, dal rapporto con il fratello zoppo Connie (Arthur Kennedy), incrinatosi per via di Emma (Ruth Roman), che sposa Midge ma è amata anche da lui, a quello con le donne, in gran parte arriviste, che si mettono con lui per denaro, a quello con i manager che sfruttano le sue doti pugilistiche per arricchirsi. Al termine del percorso a ritroso, si assiste al suddetto incontro, dal sorprendente esito e, al contempo, dall'epilogo tragico.

'Il grande campione' o, più semplicemente 'Champion' in originale, è diretto dalle sapienti mani di Mark Robson - che sette anni più tardi tornerà sull'argomento con un film anche migliore e più amaro, 'Il colosso d'argilla', che rappresenta il testamento di Humphrey Bogart - che riesce a trarre un film teso ed emozionante dalla sceneggiatura di Carl Foreman, basata su 'Champion' di Ring Lardner, che indaga il mondo del pugilato, pur con qualche esitazione e indugiando un po' troppo sul versante sentimentale della vicenda, con il suo sottobosco fatto di duri allenamenti, grandi privazioni per garantire la forma necessaria per affrontare i match, che comportano un dispendio di forze ed energie che non hanno pari in nessun altro sport e, oltretutto, in molti casi causano danni irreversibili al sistema nervoso centrale, ma, allo stesso tempo, di incontri truccati per favorire le scommesse degli allibratori, di borse divise iniquamente tra pugili, allenatori e organizzatori e carriere che passano dalla sera alla mattina dalle stelle alle stalle.

Robson, grazie alle sensazionali prove di tutto il cast, con Kirk Douglas - i cui guantoni gli calzano proprio a pennello e il temperamento fa il resto - sugli scudi, un montaggio frenetico nelle sequenze degli incontri di boxe, dove la mdp porta lo spettatore a bordo ring, e alla contrastata fotografia da film noir, firmata da Franz Planer, trae un film che avrebbe potuto anche essere migliore se appunto la sceneggiatura avesse inserito meno situazioni del coté sentimentale, che rallentano la storia e le tolgono un po' di pathos, ma che anche così è da inserire tra i dieci migliori film fatti sul (metaforico) mondo del pugilato.

Voto: 7,5.

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