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Iqbal, bambini senza paura

Regia di Michel Fuzellier, Babak Payami vedi scheda film

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La recensione su Iqbal, bambini senza paura

di pazuzu
7 stelle

 

Il libro La storia di Iqbal di Francesco D'Adamo racconta la breve vita del pakistano Iqdal Masih, che a cinque anni, per un debito di pochi dollari, fu venduto dalla famiglia ad un mercante di tappeti che lo utilizzò come operaio, e a dodici fu ammazzato, dopo esser riuscito a fuggire, denunciare la condizione sua e e di tanti altri coetanei, e diventare attivista per la difesa dei diritti dei bambini. A venti anni dalla sua morte di questo eroe contemporaneo, arriva Iqbal: Bambini Senza Paura, il film di animazione che da quel libro ha tratto libera ispirazione.

L'intenzione dei registi Michel Fuzellier e Babak Payami (rispettivamente italo-francese e iraniano-canadese) è farne una storia senza confini e di respiro universale, che parli ai bambini di tutto il mondo per sensibilizzarli verso un tema importante e delicato come lo sfruttamento del lavoro minorile: a tale scopo, evitano di dare all'azione una localizzazione certa, ambientandola simbolicamente in città dai nomi fittizi e senza riferimenti diretti a nazione alcuna, e preferiscono edulcorare alcuni passaggi che potrebbero urtare la sensibilità dei bambini cui il film è diretto.

 

 

L'iqdal del film è un ragazzino intelligente e generoso che, uscito di casa per trovare il modo di acquistare le medicine per il fratello malato, viene condotto con l'inganno alla tenuta del mercante di tappeti, che lo mette a lavorare il telaio dietro la promessa mendace di far avere al fratello le agognate medicine e lasciare lui libero al momento dell'estinzione del debito; ma il giovane, che segregati lì dentro trova altri sei bambini nelle sue stesse condizioni, capisce presto che quella del debito è una scusa e che da lì potrebbe non uscire mai, tanto più che è anche particolarmente talentuoso, e con il suo raro e ricercato "doppio nodo Bangapur" potrebbe produrre tappeti particolarmente remunerativi. Così inizia a mettere in guardia i suoi compagni di sventura, cercando di condurli ad una presa di coscienza della loro condizione di schiavi in vista di una fuga di gruppo per la riconquista della libertà.

 

 

Terminato dopo una lavorazione durata oltre cinque anni, Iqdal: Bambini Senza Paura consta di una sceneggiatura semplice, lineare e godibile, ma dà il meglio di sé nel comparto visivo, dove all'efficace animazione in 3D su scenografie disegnate a mano, alterna, in corrispondenza dei sogni (perlopiù) ad occhi aperti del protagonista, degli intermezzi in 2D (elaborati dai disegni di Valeria Petrone) che sono veri e propri lampi onirico-psichedelici. Il tutto contrappuntato dalle musiche ricche, ma fin troppo presenti, di Patrizio Fariselli.

Promosso dall'UNICEF, sempre in prima linea nella lotta contro lo sfruttamento del lavoro minorile, il film di Fuzellier e Payami è stato presentato fuori concorso ad Alice nella Città, nell'ambito della Festa del Cinema di Roma 2015.

 

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