Regia di Bruno Corbucci vedi scheda film
Sequel con ancora meno idee - se possibile - del precedente Zum zum zum, girato pochi mesi prima dallo stesso regista e con un cast praticamente identico. Le storie dei musicarelli, soprattutto dopo qualche anno, si somigliavano tutte paurosamente: anche questo Zum zum zum n°2, chiaramente, non fa eccezione. Il cantante belloccio, la brava e buona fidanzata, la rivale disonesta che trae momentaneamente in inganno il maschietto (che comunque non tarda a pentirsi e a fare marcia indietro)... una trama di una banalità risibile, peraltro già stravista in infiniti altri prodotti del filone (sceneggiatura di Corbucci, Mario Amendola e Luciano Ferri). Come nel primo capitolo, accanto a Little Tony impegnato a promuovere il suo nuovo disco ci sono un paio di attrazioni musicali (Orietta Berti, curiosamente ancora proposta nei panni di una suora, e il piccolo Valter Brugiolo, che canta Il ballo della steppa) e una miriade di caratteristi e comici più o meno noti, dal 'mostro sacro' Peppino De Filippo agli emergenti Enzo Cannavale, Nino Terzo e Lino Banfi, ma sono presenti anche Dolores Palumbo, Paolo Panelli, Carlo Delle Piane e, in una comparsata nei panni di sè stesso, Pippo Baudo. Tutto esattamente come nel primo Zum, a dimostrazione - ce ne fosse stato bisogno - della meccanica seriale con cui venivano realizzati questi filmetti. 1,5/10.
Il cantantino Tony sta con Rosalia, ma si innamora dell'affascinante Valeria. Rosalia intanto viene insidiata da un pretendente, mentre Tony finisce una notte in carcere per colpa degli amici delinquenti di Valeria. L'unica soluzione possibile è che i due tornino insieme, felici e contenti.
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