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Zorro il ribelle

Regia di Piero Pierotti vedi scheda film

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La recensione su Zorro il ribelle

di mm40
2 stelle

In un paesino al confine fra Stati Uniti e Messico spadroneggia il temibile Alvarez. Per liberare la cittadina dal cattivo di turno, ecco che arriva l'eroe mascherato Zorro.

 

La saga di Zorro ha la particolarità di rimanere a cavallo fra cappa & spada e western, per tematiche e ambientazione; in questo caso Piero Pierotti vira nettamente verso il secondo filone, sponda spaghetti (cioè con una fisiologica componente di vendetta e giustizia personale), che era d'altronde quello più in voga nel cinema popolare di quel momento. Il regista è anche autore del soggetto e della sceneggiatura, quest'ultima in tandem con il suo aiuto-regista Gianfranco Clerici: uno striminzito canovaccio fatto di luoghi comuni del genere - Zorro l'eroe mascherato che difende i più deboli - e agghindato alla bell'e meglio con idee adeguatamente modeste. Fra gli interpreti non spiccano ovviamente grandi nomi, ma ritroviamo qualche caratterista e qualche volto noto del sottobosco del 'genere' nostrano: Nello Pazzafini, Arturo Dominici, Charles Borromel, Dina De Santis, Silvio Bagolini, Edoardo Toniolo, Gabriella Andreini e, nei panni del protagonista, Renato Rossini alias Howard Ross. Cento minuti scarsi di intrattenimento a bassissimo costo e ritmo altrettanto contenuto; per Pierotti, la cui carriera sarà prematuramente stroncata di lì a breve (muore nel 1970 a soli 58 anni), non è questo l'ultimo Zorro: licenzierà infatti il copione di Zorro marchese di Navarra, che Franco Montemurro dirigerà nel 1969. 2,5/10.

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