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Scalps

Regia di Bruno Mattei vedi scheda film

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La recensione su Scalps

di mm40
2 stelle
Nel vecchio west un'incursione dei sudisti fa strage di una tribù indiana. Solo una giovane squaw è riuscita a mettersi in salvo e a ottenere perfino vendetta, grazie all'aiuto di un nordista acerrimo nemico dei soldati che le hanno sterminato parenti e amici.
 

Scalps esce a breve distanza di tempo da Bianco Apache e con esso condivide non poco: innanzitutto il regista Bruno Mattei, coadiuvato da Claudio Fragasso come assistente in entrambe le occasioni; nel cast qualche interprete secondario (Alberto Farnese, Lola Forner) viene riciclato, mentre non può trattarsi di una casualità il fatto che Richard Harrison, autore del soggetto (insieme a Italo Gasperini) di Scalps sia anche padre del Sebastian Harrison protagonista di Bianco Apache. Ma soprattutto le coincidenze fra le due pellicole riguardano l'ambientazione western e il punto di vista nativo americano dei protagonisti; qui i principali sono Vassili Karis, Mapi Galan, Charly Bravo e Beni Cardoso. La coproduzione è la più classica per il genere: quella fra Italia e Spagna, ma i fasti dello spaghetti western sono morti e sepolti e Mattei lo scoprirà troppo tardi: il rilancio del filone è ormai impossibile nel 1987. Soprattutto sarebbe difficile rilanciare il western all'italiana con un'opera tanto sgangherata e fuori dai canoni: la violenza è esagerata, a un passo dallo splatter, e nel finale c'è perfino una scena di sesso - abbastanza casta, ma mai troppo per il genere, probabilmente il più lontano da qualsiasi parvenza di erotismo. In definitiva, solo uno dei cinque lavori licenziati quell'anno da Mattei, che qui utilizza lo pseudonimo Werner Knox. 2,5/10.

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