Regia di Michael Grandage vedi scheda film
L'amicizia, più ancora che il rapporto professionale, tra lo scrittore Thomas Wolfe e l'editore Maxwell Perkins nell'America di fine anni '20 è il tema principale di un film sostanzialmente irrisolto, troppo ridondante nel sottolineare il rapporto (spesso controverso) tra due figure apparentemente antitetiche (Wolfe è esuberante fino agli eccessi, così come la sua compagna interpretata da una Nicole Kidman non certo alla sua miglior recitazione, mentre Perkins appare quasi dismesso e crepuscolare). Non che manchino interessanti spunti di riflessione sul rapporto non sempre lineare tra scrittori ed editori di riferimento (anche in Italia i casi sono stati molteplici, quando almeno anche gli editori erano un pezzo preponderante di quello che si può definire il mondo intellettuale), ma il tutto è declinato in maniera quasi iperbolica dando troppo spazio alla ciclotimia di Wolfe e meno ad un contesto che sicuramente meritava maggiore attenzione (ci troviamo in quell'America della Grande Depressione che altre pellicole hanno delineato in maniera più approfondita, anche se probabilmente non era questo lo scopo del regista).
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