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Unnatural

Regia di Hank Braxtan vedi scheda film

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La recensione su Unnatural

di undying
2 stelle

La scienza, si sa, spesso opera in maniera immorale: in tal caso da origine ad una versione (chissà poi perché) di orso polare super aggressivo. Ma per quanto inadatti possano essere certi scienziati, anche alcuni registi farebbero meglio a cambiare mestiere. Uno è quello che ha diretto questo, debolissimo, film su un (invisibile) orso inferocito.

 

locandina

Unnatural (2015): locandina

 

Black Rabbit Rodge, Alaska. In pieno inverno Martin (James Remar) ospita -all'interno di un invivibile rifugio sommerso nella neve- una troupe, composta da un fotografo (Ron Carlson), con due modelle al seguito: Ella (Ivana Korab) e Quinci (Allegra Carpenter). Da una limitrofa base di ricerca segreta -istituita a nome dell'azienda Clobirch che opera celata dietro falsi obiettivi di studio sul cambiamento climatico- un orso polare incrociato con il DNA di un lupo, quindi frutto di manipolazioni genetiche, riesce a sfuggire dopo aver massacrato l'equipe di scienziati ad eccezione della dottoressa Hanna (Sherilyn Fenn).

 

scena

Unnatural (2015): scena

 

Il tentativo di realizzare l'ennesimo eco-vengeance, con animale assassino frutto di manipolazione genetica, finisce nel peggiore dei modi in questo specifico caso. Il regista Hank Braxtan, sviluppando la assai brutta sceneggiatura di Ron Carlson (che nel film interpreta anche l'antipatico fotografo), non ha alcuna possibilità di recuperare un progetto fallimentare. E non per budget, che tre milioni di dollari non sono certo pochi (ma possono essere mal spesi, come in questo caso). I difetti di questo insignificante Unnatural (in origine Maneater, titolo in tema con la leggenda locale di un orso che, per vendetta, si ciba di esseri umani) stanno tutti nella superficialità che riguarda ogni lato artistico preso in esame, a cominciare dalla mediocre regia. A seguire si segnala una pessima fotografia, non solo in grado di azzerare il fascino dell'ambientazione glaciale, con crepuscolo perenne e cielo dai colori inusuali, ma addirittura capace -nelle sequenze buie e notturne- di ridurre a zero la percezione visiva di quel che accade.

 

scena

Unnatural (2015): scena

 

Oltre alla mediocre recitazione della "guest star" Sherilyn Fenn, Unnatural passerà alla storia del cinema per essere un film su un animale (pur modificato geneticamente) assassino dove, il protagonista, lo si intravede solo a livello subliminale, presenziando sullo schermo una manciata di secondi. Questa perla trash dura ottantacinque minuti, compresi i titoli di coda pari ad oltre dieci. Dato il pastrocchiato risultato finale, si capisce con quali e quante difficoltà la produzione sia dovuta scontrarsi per portare a conclusione il progetto.

 

scena

Unnatural (2015): scena

 

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