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La signora di Wall Street

Regia di Joe D'Amato vedi scheda film

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La recensione su La signora di Wall Street

di undying
3 stelle

Uno dei peggiori soft, a destinazione televisiva, prodotti dalla "Filmirage" di Aristide Massaccesi.

 

locandina

La signora di Wall Street (1990): locandina

 

Affermato agente di borsa, Brenda (Tara Buckman) sfrutta la sua avvenenza per migliorare la posizione finanziaria. Sposata con un anziano milionario - Albert Corey (Louie Elia) -, Brenda finisce per invaghirsi di Alex (Charlie Edwards), un giovane giornalista conosciuto in palestra.

 

scena

La signora di Wall Street (1990): scena

 

Modesto erotico soft prodotto, fotografato e diretto - con solito buon mestiere - da Aristide Massaccesi, in quel periodo intenzionato a girare film dal taglio internazionale (per cast e ambientazione) destinati al mercato televisivo. Insolitamente, dato il nome accreditato in regia, è una pellicola poco ritmata e meno spettacolare, che difetta per via di un taglio narrativo male elaborato. Più simile a una soap opera da prime time televisivo che a un film vero e proprio, è stato scritto da Daniele Stroppa, sceneggiatore in tal caso forse ispirato dal più celebre Wall Street (Oliver Stone, 1987). Purtroppo a dispetto di una bella presenza, poco e male sfruttata nel cinema italiano (la Buckman compare quello stesso anno, il 1990, anche nell'apocrifo Non aprite quella porta 3 di Claudio Fragasso), lo sviluppo del racconto procede a ritmo catatonico e nemmeno il colpo di coda finale, le location statunitensi o la discreta sound track siglata da Piero Montanari (riciclata da Undici giorni, undici notti, 1987), aiutano il prodotto a risollevarsi dalla monotonia e dalla prevedibilità aggravata dalle azioni scontate di personaggi banali, cominciando proprio dalla protagonista. Le scene erotiche scarseggiano, tendono a essere messe in atto facendo ricorso a un castigato effetto glamour e, quando finalmente la Buckman si spoglia, sembra farlo forzatamente, quasi controvoglia. Vale per questo lungometraggio quel che scrive, giustamente, Antonio Tentori [1] a proposito di Dirty Love (1989): "Contiene al suo interno le caratteristiche del successivo cinema erotico di Joe D'Amato: un'eccellente perfezione stilistica unita a un erotismo patinato e inaspettatamente trattenuto, proprio nel momento in cui dovrebbe scatenarsi. I film che il regista realizza a partire da questo momento, non molto spinti in quanto destinati anche a canali televisivi, sono Pomeriggio caldo (1989), Blue Angel Café (1989), Eleven Days Eleven Nights 2 (1990), La signora di Wall Street (1990), Il fiore della passione (1990), Any Time Any Play (1990), Ossessione fatale (1991), Il diavolo nella carne (1991), Il segreto di una donna (1991), Una tenera storia (1991). Questo periodo, però, si conclude qui e il regista prima firma la compilation Lezioni d'amore (1992), ideale antologia del cinema erotico di Joe D'Amato divisa in quattro distinti capitoli e destinata all'home video e, in seguito, i thriller-sexy Sul filo del rasoio (1992) e La iena (1997)". 

 

 

NOTA

 

[1] "Joe D'Amato - L'immagine del piacere" (Castelvecchi), pag. 50.

 

scena

La signora di Wall Street (1990): scena

 

"Il sistema finanziario non si basa sulla fiducia. E neanche sull'amore. Si basa sull’infedeltà."

(Peter Koslowski)

 

La signora di Wall Street (Joe D'Amato, 1990) - Clip

 

F.P. 03/10/2023 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 79'16")

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