Quattro amiconi annoiati in una cittadina della costa adriatica. Finalmente ecco la grande occasione: sfidano Fernando, figlio di papà, a una regata. Si impadroniscono di una barca e riescono anche a vincere. Nel frattempo è comparsa Karin, fanciulla tedesca avviata alla prostituzione; uno dei quattro, Giorgio, si innamora di lei e anche questa volta avrà ragione della concorrenza di Fernando, a sua volta affascinato dalla fanciulla. Tentativo maldestro di tratteggiare un quadro della provincia italica con i simpatici (?) perditempo che la popolano.
Passo falso di Salvatore Samperi, ottimo regista coinvolto in una produzione priva di mezzi e con buona parte di giovani attori terribilmente incapaci. Grottesco lavoro, limitato da parlate regionali (anche in dialetto bolognese), che però strappa qualche sorriso.
In un paesino balneare due gruppi rivali - composti da ragazzi in vena di scherzi - sono in contrasto tra loro. Uno è guidato da un figlio borghese benestante, l'altro da uno spiantato. Tra loro si intromette Karen (Lara Wendel), una ragazza in fuga dal suo uomo perché costretta a prostituirsi.
Lara Wendel e Massimo Ciavarro
Samperi, ottimo… leggi tutto
"Abbiamo tutti nel petto un violino e abbiamo perduto l’archetto per suonarlo. Alcuni lo ritrovano nei libri, altri nell’incendio di un tramonto, altri negli occhi di una persona, ma ogni volta…
In un paesino balneare due gruppi rivali - composti da ragazzi in vena di scherzi - sono in contrasto tra loro. Uno è guidato da un figlio borghese benestante, l'altro da uno spiantato. Tra loro si intromette Karen (Lara Wendel), una ragazza in fuga dal suo uomo perché costretta a prostituirsi.
Lara Wendel e Massimo Ciavarro
Samperi, ottimo…
La visione di certi film rivaluta il lavoro dei fratelli Vanzina, quanto meno il loro professionismo, "Vai alla grande" è un chiaro sottoprodotto di "Sapore di mare" e "Sapore di mare 2" soprattutto, vista anche la presenza di Angelo Cannavacciolo e Massimo Ciavarro, ma al contrario dei film citati in cui si assaporava il gusto nostalgico di certo cinema anni sessanta qui non c'è…
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Commenti (1) vedi tutti
Passo falso di Salvatore Samperi, ottimo regista coinvolto in una produzione priva di mezzi e con buona parte di giovani attori terribilmente incapaci. Grottesco lavoro, limitato da parlate regionali (anche in dialetto bolognese), che però strappa qualche sorriso.
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