Regia di Denis Villeneuve vedi scheda film
Parliamo di uno dei migliori film del 2015. Per il realismo con cui il regista Denis Villeneuve (suo nel 2013 il coinvolgente Prisoners) propone lo scottante tema – seppure affrontato innumerevoli volte sul grande schermo - della guerra senza esclusione di colpi allo spietato, violento narcotraffico che si dirama dal Messico. Per le interpretazioni dei personaggi chiave, in particolare di Benicio del Toro – il Sicario – e di Josh Brolin. Non sfigura, comunque, la protagonista Emily Blunt. Una vicenda essenziale come un’affettatrice, che si sviluppa costantemente tra il bene e il male, tra l'agente del Fbi determinato ad agire dentro le regole e i colleghi che quelle regole hanno dimenticato da tempo quali limiti abbiano e quanto sia giusto continuare a rispettarle. Per certi versi – anche nei colori scelti da Villeneuve - Sicario fa subito venire in mente il quasi capolavoro Traffic (2000, quattro premi Oscar, di Steven Soderbergh; anche in quel caso un impareggiabile del Toro, statuetta come non protagonista). Questa volta il 49enne interprete portoricano si cala con rigore nella parte del personaggio – tantissime volte proposto dal cinema – che si porta appresso un passato orribile. Uno strazio che ha trasformato l’uomo in una macchina da guerra senza scrupoli, con l’idea molto chiara di come arrivare alla resa dei conti. Perfette le scene d’azione, nelle quali a parlare sono le armi, come accade ad esempio in una sparatoria fra automobili incolonnate. Un film dal pathos sempre altissimo che non rischia mai di perdere l’attenzione dello spettatore. Imperdibile. Voto 8,9.
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