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Ma che bella sorpresa

Regia di Alessandro Genovesi vedi scheda film

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La recensione su Ma che bella sorpresa

di Furetto60
5 stelle

Film di A.Genovese,sospeso tra dramma e commedia, solo a tratti divertente.

Guido,Claudio Bisio, milanese, professore di lettere in un liceo di Napoli,è un romantico sognatore,un brutto giorno viene lasciato dalla sua fidanzata Anna,napoletana, che gli  preferisce  uno straniero,uno skipper più aitante e  concreto,peraltro è anche incinta di lui. Guido va in depressione,sostenuto però dalla singolare e stralunata solidarietà di un suo ex alunno molto svogliato,Paolo,alias Matano,diventato ora professore di educazione fisica.Guido travolto da questa crisi,trova però conforto in una donna Silvia,che vive nel suo stabile,affettuosa,sensibile e in sintonia con lui, sarebbe la donna ideale se esistesse, in realtà è solo il parto della sua mente malata,

Giada, invece, sua autentica  vicina di casa, da poco vedova è cotta di lui, ma è titubante, anche perchè convinta dai discorsi che origlia,che Guido abbia un'altra donna.Paolo convocherà Giovanni e Carla,Pozzetto e Vanoni,insolita coppia assolutamente "in palla"per aiutare il figlio Guido,preda di allucinazioni, dopo una serie di situazioni grottesce e surreali,realizzerà alfine, che Silvia è solo un inganno della sua mente provocato dallo shock della separazione con Anna. 

La pellicola è ispirata alla commedia brasiliana del 2009 “A Mulher Invisivel" trama insolita,tra sogno e realtà, finzione e dramma sentimentale.Ottima la prova dei comprimari, Renato ed Ornella,che valorizzano con la loro strepitosa "performance artistica" questa esile storiellina, che rapidamente smaltisce il buon effetto sorpresa del soggetto,dilungando troppo l'equivoco "allucinatorio" di un Bisio,ormai  onnipresente.

Partendo dalla intima mestizia del suo protagonista Genovesi, ha provato a calarsi nella realtà partenopea,con spirito visionario, per cimentarsi nella descrizione di  una Napoli "fantasiosa",tra volti caratteristici, stradine tipiche e in sottofondo autentici classici della musica partenopea,tra cui  "Je sò Pazzo" di Pino Daniele,come perla finale.C'è qualche situazione divertente e qualche dialogo simpatico,ma nel complesso,Il risultato è discontinuo e non convincente.

 

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