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Ti ho sposato per allegria

Regia di Luciano Salce vedi scheda film

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La recensione su Ti ho sposato per allegria

di emmepi8
6 stelle

Un testo teatrale di successo scritto da Natalia Ginzsburg portato in teatro dallo stesso Salce, ma con protagonista una effervescente Adriana Asti e sempre con Albertazzi , in teatro fece scalpore e fu un vero e proprio evento, di conseguenza fu quasi naturale che il cinema se ne appropriasse, ma sappiamo benissimo che l’Italia non è l’Inghilterra o gli USA  o la Francia, dove i testi teatrali hanno una  vita cinematografica loro, qui da noi è difficile, se non impossibile non sciogliere i meccanismi teatrali e rendere indipendente un lavoro teatrale e renderlo cinematografico. Qui ha forse pesato anche la presenza vigilante, oltre che operante, della Ginzsburg dato che ha partecipato alla sceneggiatura assieme al regista. La conclusione è che le catene teatrali rimangono evidenti e la storia ne risente pesantemente, purché  il film cerchi costantemente il gioco surreale e la leggerezza. L’interprete femminile fu cambiata, pensando a Monica Vitti come equivalente cinematografico della Asti, naturalmente le differenze sono più che evidenti e diciamo che il gioco surreale della Vitti si distingue da quello della Asti, più spostata  ad un’ interpretazione sopra le righe, come  la commedia teatrale era stata voluta e proprio costruita per lei. Il film quindi non è riuscito e rimane molto squilibrato, sia per le situazioni che non raggiungono il bersaglio voluto, che per le interpretazioni che non convergono bene nella caratteristica cinematografica, benché Albertazzi rimane perfettamente in linea ed è la nota convergente e quasi invisibile della storia.

Sulla trama

uan storia non palpabile

Sulla colonna sonora

Piccioni fa un piccolo miracolo di colonna sonora

Su Luciano Salce

come regista non riesce a distaccarsi dal testo teatrale, ed è n peccato

Su Monica Vitti

surreale e giusta, sa andare oltre il discorso teatrale legato alla Asti, e Salce, è inutile nergarlo ha scoperto le doti vere della Vitti prima di tutti

Su Giorgio Albertazzi

una prova discreta, che lo avrebbe catalogato  come attore cinematografico ottimo, se il film avesse funzionato meglio

Su Maria Grazia Buccella

imposta da Cecchi Gori, è a tratti inascoltabile, ostentando un personaggio che va da altre parti

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