Regia di Riccardo Freda vedi scheda film
A Bisanzio l'imperatore Giustiniano conosce la popolana Teodora. Se ne innamora e la sposa; la nuova imperatrice si dimostrerà donna più avveduta e tenace di quanto si potesse sospettare.
Coproduzione italo-francese dal budget piuttosto ampio, Teodora imperatrice di Bisanzio è un peplum dalle valide ambizioni che mostra la strada ai futuri sviluppi del genere: un intreccio di politica, sentimenti forti, intrighi di corte affidato a un cast artistico composto da buoni e buonissimi nomi e a un reparto tecnico di sicuri professionisti (montaggio di Mario Serandrei, fotografia di Rodolfo Lombardi, colonna sonora di Renzo Rossellini; regia di Riccardo Freda). Due le incognite che fanno vacillare la struttura: la scarsissima credibilità storica della trama e l'utilizzo di scenografie (Antonio Valente e Filiberto Sbardella) e costumi (Veniero Colasanti), per quanto di livello, fin troppo precisi, integri, puliti e pertanto fasulli. Preso come lavoro di mero intrattenimento, comunque, il film ha il suo perchè; merito presumibilmente anche della presenza in scena, fra gli altri, di Gianna Maria Canale, Georges Marchal, Irene Papas, Renato Baldini, Henri Guisol, Nerio Bernardi, Olga Sobelli e Carletto Sposito. Claudicante, per le ragioni già esposte, ma funzionale la sceneggiatura firmata da Freda insieme a Renè Wheeler, Claude Accursi e Ranieri Cochetti (quest'ultimo anche aiutoregista), da un soggetto dello stesso regista e di Andrè-Paul Antoine. 3/10.
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