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Painted Skin

Regia di Gordon Chan vedi scheda film

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La recensione su Painted Skin

di braddock
4 stelle

Gordon Chan è un regista del quale ho visto numerosi film, ma ogni volta non mi hanno mai coinvolto più di tanto rivelandosi spesso non proprio inguardabili ma sicuramente delle mezze delusioni. Anche questo PAINTED SKIN, con un sequel del 2012, non fa che riconfermare la regola. Il film riprende quel sottogenere che si muove a metà tra il wuxia e l'horror, del quale Ching Siu-tung si è mostrato inventore con la triologia di STORIE DI FANTASMI CINESI e il più recente e spettacolarissimo THE SORCERER AND THE WHITE SNAKE con Jet Li. Il risultato si mostra tuttavia non partciolamente riuscito, a causa di numerosi difetti a partire da una storia ben poco credibile. Come classico del wuxia siamo in epoca storica e Xiaowei (Zhou Xun) è un demone dalle sembianze femminili che per non invecchiare deve nutrirsi del cuore di esseri umani. A procacciarli gli organi è un altro demone, ossessivmaente innamorato di lei ma non corrisposto. Durante una battaglia, il generale May Yong (Kun Chen) incontra Xiaowei e decide di ospitarla nella sua magione. Xiaowei viene così spinta dall'altro demone a sedurre Yong per poi mangiargli il cuore, ma lei finisce per innamorarsi veramente del soldato. Il sentimento è reciproco e così Xiaowei diventa una concubina di Yong, col beneplacito della moglie Peirong (Wei Zhao). Pan Yong (Donnie Yen) fratello di May comincia però a nutrire sospetti sulla vera identità di della nuova concubina, appoggiato in questo da una cacciatrice di demoni piuttosto svampita. Nel frattempo il demone che serve Xiaowei comincia ad essere geloso di Yong... Gli spunti erano interessanti, ma come detto ci sono diversi elementi poco convincenti che ne penalizzano fortemente il risultato. Intanto appare ben strano l'atteggiamento della moglie Peirong, che acconsente senza obiezioni di portare in casa Xiaowei sapendo che suo marito è innamorato di lei e che lei vuole portaglierlo via. Inoltre Peirong accetta anche di farsi passare lei come il demone e di essere allontanata dalla sua casa, tutto per permettere al marito di stare con la nuova concubina. La storia amorosa diventa quindi già poco appassionante per questo aspetto, inoltre i personaggi sono poco elaborati e i demoni veramente macchiettistici. La cultura buddhista della reincarnazione che traspare nel finale, finisce infatti per assumere toni ai limiti del comico. Le relazioni tra i protagonisti poi vengono rappresentate con intensità e atmosfere assai meno incisive rispetto alla tradizione delle pellicole orientali di simile tipologia, non confrontandosi nemmeno ad esempio con LA FORESTA DEI PUGNALI VOLANTI o L'IMPERATRICE E I GUERRIERI . A salvare in parte il film vi sono una scenografia abbastanza curata, qualche effetto speciale ben riuscito e il cast con soprattutto Donnie Yen che si dimostra sempre un portento nelle sequenze di combattimento. Il risultato resta però deludente, decisamente trascurabile e sotto la media del genere. Forse andrà maglio con il seuqel del 2012 THE PAINTED SKIN: RESSURRECTION, che non ho ancora visto, dove viene ripreso lo stesso cast senza però la presenza di Donnie Jen.    

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