Espandi menu
cerca
Il ritorno degli zombi

Regia di Charles McCrann vedi scheda film

Recensioni

L'autore

undying

undying

Iscritto dal 10 giugno 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 125
  • Post 41
  • Recensioni 2990
  • Playlist 58
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Il ritorno degli zombi

di undying
4 stelle

Uno degli infiniti (ma tra i primi) derivati da Zombi, con alla base una modesta vena polemica.

 

La polizia federale è sulle tracce di un gruppo di hippie che, in pianta stabile, coltiva marijuana in una sperduta località boschiva. Non curanti delle conseguenze, i responsabili decidono di irrorare la zona con un apposito diserbante, il Dromax, attualmente in fase di sperimentazione. Sacchi della sostanza vengono nebulizzati proprio nell'area occupata dai coltivatori. Ma gli effetti collaterali non tardano a manifestarsi: i soggetti, sottoposti al trattamento, diventano aggressivi e violenti. A farne le spese sono una famiglia in sosta nei paraggi e la guardia forestale Tom Cole (Charles McCrann), quest'ultimo in servizio di perlustrazione assieme alla moglie e al fratello.

 

locandina

Il ritorno degli zombi (1980): locandina

 

Unico contributo cinematografico di Charles McCrann che qui oltre alla regia ha curato la sceneggiatura e appare nel ruolo principale del protagonista sotto pseudomimo di Charles Austin. Purtroppo, nonostante una velatissima tessitura polemica verso le forze governative (qui, contro l'interesse del privato, privilegiano lo spargimento di un prodotto industriale inquinante) e certa tolleranza nell'uso delle sostanze tossiche  (marijuana), quello che appare è un prodotto realizzato in fretta e senza budget. Le buone intenzioni si scontrano con una messa in scena spartana e improvvisata, nella quale -per la maggior parte del tempo- il girato è tra sentieri boschivi, in zone di assoluto abbandono. La povera scenografia, i modesti effetti speciali (in contrasto con una violenza di fondo mal rappresentata), le imbarazzanti interpretazioni e una colonna sonora (a base sintetica) minimalista ne fanno un film oggi malamente invecchiato. Nemmeno le idee di base sono meritevoli di essere citate, essendo palesemente derivate dal più originale (e di dieci anni precedente) La rabbia dei morti viventi (1970). La distribuzione italiana, in occasione di una tardivo recupero in home video ha optato per un titolo di richiamo (all'estero è noto come Blood eaters o Toxic zombies) che, evidentemente, ha cercato di sfruttare il successo del riuscito Il ritorno dei morti viventi (Dan O'Bannon, 1985). Purtroppo, il regista muore prematuramente, nell'attentato alle torri gemelle dell'11 Settembre 2001.

 

 

Visionata la versione in VHS General Video (durata di 1h25m08s) con cover al limite dell'amatoriale: sinossi inesistente e sul fronte un primo piano del demonietto -frutto del lavoro di Sergio Stivaletti- realizzato per Dèmoni (Lamberto Bava, 1985).

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati