Regia di Alberto Sordi vedi scheda film
Nella sua opera seconda da regista Alberto Sordi cerca di mettere alla berlina una certa ipocrisia della borghesia italiana nei confronti del divorzio. Sfortunatamente il film arriva ben fuori tempo massimo e si risolve inoltre in una serie di macchiette inoffensive. VOTO: 3
Favorevole o contrario al divorzio, evidentemente. Siamo nel 1967 e Alberto Sordi firma la sua seconda regìa, dopo “Fumo di Londra” uscito l'anno prima. Scadenti i risultati, in entrambi i casi e, sfortunatamente nella maggior parte delle opere da lui dirette nei trent'anni successivi. Il difetto principale di questo “Scusi, lei è favorevole o contrario?” è rappresentato dalla superficialità con cui il dilemma divorzio si divorzio no viene presentato. Col protagonista, il cinquantenne imprenditore di successo Tullio Conforti (interpretato dallo stesso Sordi, non serve neanche dirlo), che intervistato in apertura si dichiara contrario per motivi religiosi, per poi però mostrarci, nella pratica, che non solo è separato dalla moglie ma conduce anche -e soprattutto- una sfrenata vita da playboy con amanti in ogni dove. Che dire? L'idea, quella di mostrarci uno spaccato di ipocrisia borghese, era probabilmente buona ma a) Era decisamente fuori tempo massimo. Una decade prima sarebbe stata una trama quasi rivoluzionaria, ma nel 1967 non stava raccontando alcunché di nuovo; b) Se il Sordi autore non dimostrava genialità alcuna, il Sordi attore, immensamente carismatico, voleva troppo bene a se stesso e troppo spesso -e questo film ne è un esempio- si limitava a rifare... Sordi, portando in scena, in ultima analisi, solo una lunga serie di macchiette inoffensive.
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