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Tutta colpa di Freud

Regia di Paolo Genovese vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Tutta colpa di Freud

di axe
6 stelle

Questa commedia racconta le vicende sentimentali di tre sorelle, e del loro padre, uno psicanalista che alterna nei confronti delle figlie atteggiamenti paterni ad approcci "professionali". Il protagonista maschile, ormai divorziato da anni, è innamorato, non ricambiato, di una bella donna che vede tutti i giorni aggirarsi nel quartiere. Le tre sorelle sono rispettivamente un'omosessuale che, dopo una serie di delusioni amorose, decide di avere una storia con un uomo; una diciottenne che vive la sua prima storia d'amore seria con un cinquantenne precedentemente sposato, anche se in crisi coniugale; una giovane libraia che si innamora di un sordomuto, e trova ostacolo nelle inevitabili e conseguenti difficoltà di comunicazione. L'intreccio tra le singole vicende è costituito dal fatto che la donna amata dal papà, altri non è che la moglie dell'amante della figlia. Il film trasmette il messaggio che al sentimento non si comanda. Nonostante si tenti di studiarlo e dirigerlo, tutto finisce per seguire un percorso imprevedibile, legato a nessi causali, sensazioni, emozioni, casualità incontrollabili, ed in parte anche imponderabili per l'uomo. Alcune vicende del film avranno infatti esito lieto, altre meno; ma mai viene meno la speranza e la fiducia nel sentimento e nei legami familiari, almeno nel mondo, benestante e forse poco attinente alla realtà, nel quale il regista colloca la sua vicenda, un ambiente di borghesia romana, nel quale nessuno sembra avere problemi economici. La prima parte del film è interessante, la seconda un po' meno. Sembra che il regista non sappia come sciogliere l'intreccio, e pertanto sembra spingere le vicende a conclusione un po' forzatamente, tramite piccoli colpi di scena legati ad eventi casuali. Un po' fuori luogo il "salto dal ponte" e la scena di autolesionismo di una delle protagoniste. Tra gli attori, ho molto apprezzato Marco Giallini, bravo nell'interpretare uno studioso della mente umana costantemente in bilico tra l'essere padre, innamorato, e professionista. Tra le ragazze, molto brava Anna Foglietta, perfettamente a suo agio nel sostenere un ruolo complesso ed intrigante. Una discreta commedia sentimentale, con qualche stonatura; un po' troppa pretenziosità "lirica", rintracciabile nei ripetuti tentativi di creare scene di forte impatto emotivo (sequenze nel teatro); una conclusione non eccezionale; comunque, apprezzabile, soprattutto grazie alle capacità degli attori.

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