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Un'estate in Provenza

Regia di Roselyne Bosch vedi scheda film

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La recensione su Un'estate in Provenza

di Furetto60
6 stelle

Commedia semplice, ma ben costruita e ben interpretata. Location da favola

Tre fratelli, Lean, Adrien e il piccolo Theo sordo-muto dalla nascita, parigini, a seguito dell’imminente divorzio dei genitori, vengono condotti controvoglia, in vacanza per due mesi nella campagna della Provenza dalla nonna Irène alias Anna Galiena  e da Paul, alias Jean Reno, il nonno olivicoltore, che non hanno mai conosciuto prima, a causa di un vecchio dissidio familiare. La fattoria si trova in un posto deliziosamente solitario, senza illuminazione notturna, dove si cucina alla vecchia maniera e non si guarda la televisione ma "è lei che guarda noi", come afferma Paul, i cellulari non hanno campo ed è inutile parlare di internet, quel luogo non è esattamente l’ideale per dei ragazzi di città.Ma col passare del tempo i contrasti si stemperano e a poco a poco, la convivenza diventa più facile i nipoti scoprono le piacevolezze della vita di campagna, nella stupenda cornice della Provenza e riscoprono uno stile di vita bucolico, passando da quella che appariva inizialmente solo come una vacanza forzata, a vivere una piacevole parentesi di confronto intergenerazionale. Le differenze tra la vita di città e di campagna, all’inizio sembrano allontanare, invece poi finiranno con il favorire la scoperta di questo intenso rapporto. L’incontro non casuale, con il vecchio gruppo di amici centauri “hippy” dei nonni è una vera chicca.
La strada sterrata che percorre l'utilitaria guidata da  Jean Reno è una delle tante in cui hanno lavorato per oltre due mesi, tecnici e attori guidati affettuosamente dalla regista Bosch e sono molti i casali immersi nel paradiso di fiori e verde alle porte di 
Eygalières, presso le Bocche del Rodano, dove i ragazzi si imbattono in un mercatino colorito e variegato dei colori dell'artigianato locale e possono trastullarsi in esperienze ludiche come il “brivado” dei tori, festa tipica di queste zone in cui le tradizioni provenzali si sposano con il folclore spagnolo e gitano.
Lo stesso Reno, già fan dell'
olio d'oliva DOC che si coltiva da queste parti , ammette di avere un rapporto "molto forte con la gente del posto". "È stato facile parlare di qualcosa che ci sta tanto a cuore. Ritrovarci intorno all'Ulivo, ha raccontato l'attore, è stato un piacere, per quello che lui stesso definisce "un film per tutta la famiglia", che parla "di problemi reali con leggerezza".
Quella leggerezza sottolineata dalla filosofia del 
"Lavorare meno, divertirsi di piùriferita dai ragazzi che Léa e Adrien incontrano, e che rammentano loro che "scherzare è una cosa seria". Scorgiamo meravigliosi scorci e suggestivi panorami. Non ci sono sussulti o sorprese nella storia che procede con semplicità e magia.

I giudizi molto severi attribuiti a questo film , mi sembrano ingenerosi, è una commedia piacevole, ben interpretata e con location da  "favola"

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