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Suite francese

Regia di Saul Dibb vedi scheda film

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La recensione su Suite francese

di nibacco
7 stelle

1940. Durante l’occupazione della Francia da parte delle  truppe tedesche, un reggimento si stanzia in un piccolo villaggio dove gli ufficiali prendono alloggio in abitazioni private. Tra questi c’è il tenente Bruno von Falk, un soldato estremamente gentile e sensibile, il quale si innamora subito dell’affascinante padrona di casa, Lucille. Costei, in attesa di notizie del marito prigioniero di guerra, vive insieme all’austera suocera. I sentimenti che il giovane ufficiale prova per Lucille sono tangibili. Lei dapprima lo respinge ma poi ne rimane attratta.

 

Nel frattempo, il mezzadro Gaston, nel tentativo di fuggire all’arresto dei tedeschi, uccide nella colluttazione un ufficiale. E’ caccia all’uomo. La moglie del mezzadro chiede aiuto a Lucille che,  mossa da patriottismo, dà riparo al fuggitivo, prima nascondendolo a casa propria e poi cercando di accompagnarlo a Parigi dopo aver chiesto un lasciapassare al tenente Bruno. I tedeschi però sospettano qualcosa e allertano i posti di blocco…

 

Il film è tratto dall’omonimo romanzo della scrittrice Irene Nemirovsky che non riuscì a completarlo in quanto, essendo di origine ebrea, rimase vittima dell’olocausto. Il romanzo fu pubblicato solo nel 2004 grazie alle figlie della scrittrice che, dopo aver letto il manoscritto diviso in due parti, lo consegnarono a un editore francese.

 

Il regista britannico Saul Dibb racconta questa storia con delicatezza e umanità mettendo in risalto che anche in contesti orribili come la guerra possono prevalere rispetto, comprensione e solidarietà tra oppressore e oppresso. Un profondo sentimento nato tra un uomo e una donna in un periodo conflittuale, continuerà a vivere attraverso le parole che lui dirà all’amata: “Ci rincontreremo e io non sarò più un soldato”.

 

Un film interessante con una apprezzabile scenografia a cui fanno da cornice le note melodiose di un pianoforte.

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