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Stop the Pounding Heart

Regia di Roberto Minervini vedi scheda film

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La recensione su Stop the Pounding Heart

di Mulligan71
7 stelle

La luce di Malick, quell'atmosfera sospesa, e il cuore pulsante dell'America rurale, nascosta, che rifugge, quasi, la società e il suo progredire. Questo, in estrema sintesi, è lo spaccato che Minervini, documentarista italiano, prova a raccontarci, in quest'eterea visione, a volte estatica, a volte disturbante nella sua pacatezza bucolica. Sara è un'adolescente, figlia di una famiglia contadina, governata dalla Bibbia e dal Signore, dove nessuno frequenta la scuola e ogni insegnamento viene direttamente dalla madre e dalla parola di Dio, dove si partorisce in casa, appoggiati a una parete, dove si vive attorniati dalle capre, ci si nutre del loro latte, lo si vende per campare e le poche distrazioni arrivano da una vicina fattoria, in cui si fanno rodei di tori. Questo è il microcosmo in cui Sara prova a crescere, in bilico fra le sue ansie d'adolescente, la prima cotta, e le catene fortissime di una società chiusa, dove la donna, come asserisce la Bibbia, dev'essere sottomessa e aiutare l'uomo, perché per questo è stata creata. Il fluire della pellicola è lento, pare non succedere niente, ma appena sotto la superficie si muove l'anima scura dell'America profonda, ci sono sequenze straordinarie, come la croce in fiamme nella notte, come il pic nic a cui le ragazze Carlson partecipano in abiti vittoriani, ottocenteschi, quasi uscite da un film come "Fratello Dove Sei?". Si prega per ogni cosa e s'impara a sparare in improvvisati poligoni di tiro. Attorno, ancora, una serenità appiccicosa e disturbante, che permea tutto quanto, una società misteriosamente felice, sufficiente a sé stessa, in totale disunione con il mondo moderno. Bisogna armarsi di pazienza per apprezzare questo film, splendidamente girato, e che dev'essere lasciato decantare, prima di giudicarlo. Antropologia della solitudine.

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