Regia di Mauro Bolognini vedi scheda film
Nell’ex bordello della Sora Gina va ad abitare la famiglia Armentano. Una coabitazione troppo stretta e la crisi di alloggi di una solare Roma anni ’50 consiglia al capofamiglia Peppino (Peppino de Filippo) di azzardare una scelta così ardimentosa. Pian piano tutta la famiglia, dal nonno (Totò), fino all’ultima delle figlie, vengono a conoscenza del mistero sulla loro neo abitazione; il problema più grande è convincere i nostalgici, distrutti dall’entrata in vigore della legge Merlin, che occorre arrangiarsi…
Per ragioni differenti, l’inizio e la fine del film sono le parti migliori: i continui battibecchi di Totò con i coinquilini istriani si oppongono, come toni, ad un finale in cui si raggiunge l’apice drammatico, decisamente neorealistico, con cui (forse troppo frettolosamente) la vicenda si chiude con l’agognato happy end.
Il ritmo imposto dall’ottima regia di Mauro Bolognini e lo stato di grazia di Totò, perfetto anche in un ruolo atipico per la sua fama, unitamente alla bella interpretazione della coppia De Filippo – Adani, nonché l’impegno sociale della pellicola, fanno di questo film italiani uno dei più rappresentativi degli anni ’50.
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