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Réalité

Regia di Quentin Dupieux vedi scheda film

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La recensione su Réalité

di Mulligan71
8 stelle

"Che cosa sta succedendo? Sono confuso", "Niente, è solo un attacco di eczema dall'interno...della tua testa". Ecco, estrapolare questo dialogo da questo nuovo viaggio nel mondo non-sense del regista francese, può rendere l'idea di cosa ci aspetta con "Reality". Ma anche no. Vediamo un po'. In un cinghiale abbattuto durante una caccia, una bambina, la "Reality" che intitola il film, trova una VHS mischiata alle viscere delle bestia: che cosa conterrà? Nel frattempo un regista propone un film a un produttore, dove la televisione annienterà con onde magnetiche ogni forma di vita. Benissimo, il film si fa, ma a patto che questi riesca ad esaltare la sofferenza delle vittime, registrando il gemito di dolore perfetto, quello da Oscar. Poi c'è un insegnante di scuola elementare che si veste da donna, ma solo nei sogni, un uomo afflitto da eczema (interno) vestito da topo, poi il regista di cui sopra si sdoppia, vede il suo stesso film già realizzato e insomma, si salvi chi può. Dopo la visione, non sono neppure sicuro se sono io a scrivere questa recensione, o il mio doppio, o Reality, o Zog, il regista dei registi, che pare essere alla base di questo gioco ad incastri, di specchi, sogni, rimandi e ritorni, follia e surfisti abbattuti da carabine telescopiche. Dupieux lo si conosce, è fatto così, è Bunuel, esagerando, che s'accoppia, esagerando, con Lynch, e il suo genere di Cinema è assolutamente inclassificabile: è metacinema del metacinema, che divora sé stesso e non lascia nessun appiglio. Se in "Rubber", il migliore fra i suoi che ho visto, un'idea stramba e grottesca c'era, anche se i mezzi erano pochi, qui il suo Cinema è più raffinato, bello, girato bene, ma, paradossalmente, molto più sprofondato in un onirico trip, che lascia davvero smarriti. Eppure, preso atto delle regole di Dupieux, l'opera ha un suo fascino e si lascia guardare per tutta la sua durata, l'ora e mezza canonica. E' il suo "Il Seme Della Follia", prendere o lasciare.

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