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Sin City - Una donna per cui uccidere

Regia di Frank Miller, Robert Rodriguez vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Sin City - Una donna per cui uccidere

di alan smithee
7 stelle

Teaser poster originale

Sin City - Una donna per cui uccidere (2014): Teaser poster originale

 

“Questa putrida città impregna della sua fogna chiunque ci passi vicino”.....parola di dark lady...di femme fatale, impersonata da una Jessica Alba stripteaseuse triste ed in lutto per l'uccisione del suo uomo (Bruce Willis, nel primo capitolo, e che qui appare generosamente come un fantasma, citandosi forse volontariamente, forse casualmente, ne Il sesto senso).

locandina

Sin City - Una donna per cui uccidere (2014): locandina

Ma potrebbe trattarsi pure di Eva Green, una Ava Lord traditrice cattivissima piena di rancori, e non solo nei confronti del suo tirannico consorte, o di un'altra meravigliosa accozzaglia di cattivi umori come lo è qui Rosario Dawson. Sin city è il trionfo el noir all'antica, girato come un vecchio film in bianco e nero, ma stilizzato ed artefatto come un cartoon.

locandina

Sin City - Una donna per cui uccidere (2014): locandina

Eva Green

Sin City - Una donna per cui uccidere (2014): Eva Green

Tutto ciò che era già stato fatto nel primo episodio qui viene ripetuto sino quasi all'ossessione, ma con una tecnica ancora più sorprendente ed efficace, manierata e finta, ma estremamente seducente e crudemente incantevole, piena di schizzi di sangue e matweria cerebrale stilizzati alla maniera del fumetto, ma proprio per questo resi ancora più efficaci dei soliti effetti speciali.

Nel numero 3, se mai un giorno ci sarà. potrebbero aggiungerci digitalmente Humprey Bogart, e magari pure Marilyn, facendo così incontrare per la prima volta sullo schermo le due massime icone hollywoodiane, decenni e decenni fuori tempo fisiologicamente massimo.

locandina

Sin City - Una donna per cui uccidere (2014): locandina

Un giocattolone, certo, questo roboante ed esagerato tardivo sequel, se son passati quasi dieci anni dal primo episodio della strana coppia Miller/Rodriguez: e pure, ad essere sinceri ed obiettivi,  un pò tanto fine a se stesso, come spesso appare il cinema ossessivo, ossessionato e cinefilo di Robert Rodriguez, ovvero lo Steven Soderbergh (anche dal punto di vista dell'abbondante produzione pro-capite) del cinema di genere e della celebrazione-rivalutazione della serie B.

Tre, quattro storie di eroi diseredati e soli, giustizieri ombrosi, vendicatori angustiati, figli illegittimi derisi, picchiati ed umiliati fino alla morte. Marv-Rourke gigante giustiziere ed assassino, ma con un codice d'onore, Dwight McCarthy-Brolin che rischia per amore trovandosi sempre più nei guai, e il bulletto coraggioso e caratteriale Johnny-Gordon-Levitt, la cui missione per umiliare il padre peggiore che si potrebbe immaginare di avere, lo porta dritto all'altro mondo.

locandina

Sin City - Una donna per cui uccidere (2014): locandina

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Sin City - Una donna per cui uccidere (2014): locandina

locandina

Sin City - Una donna per cui uccidere (2014): locandina

 

Infatti qui, a Sin City, la giustizia non trionfa quasi mai, o se succede, rimane comunque addosso, sulla pelle, tra le cicatrici, un senso di dolorosa sconfitta, perché finché esisterà Sin City, il marcio resterà a galla.

Bravi attori stravolti dal trucco, a volte pesantissimo, e costretti a recitare dietro scenografie nude ricostruite in seguito e stilizzate, opacizzate, estremizzate, rese posticce come il fumetto di Miller che le ha ispirate. E ottime comparsate: Juno Temple, Stacy Keach,  il sempre indispensabile e sopra le righe Ray Liotta, persino Lady Ga Ga (è lei o non è lei? Nel sequel di Machete, sempre di Rodriguez, la sempre irriconoscibile cantante faceva già una sua folle fulminea apparizione) nei panni di una amorevole e romantica barista. Su tutti i bravi e famosi attori impegnati, il re dei cattivi, il senatore corrotto e colluso Powers Boothe, colui che non accetta di poter essere battuto a poker da un figlio bastardo e irriverente, ha un ghigno satanico indimenticabile, e supera ogni altra pur superlativa o anche solo azzeccata interpretazione della folla di star che scorrono tra le strade lerce ed irrimediabili della corrotta metropoli di Sin City.

Powers Boothe

Sin City - Una donna per cui uccidere (2014): Powers Boothe

 

 

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