Regia di Werner Herzog vedi scheda film
Diciotto minuti senza alcun commento, se non quello musicale scritto da John Tavener e suonato dall'orchestra della BBC; la televisione di Stato inglese è impegnata nella co-produzione (con Herzog stesso) di questo cortometraggio che alterna sapientemente immagini tratte da due pellegrinaggi in altrettante località di grande rilevanza sul piano mistico, per quanto profondamente distanti: la tomba di San Giorgio in Russia e la basilica di Guadalupe in Messico. Il regista tedesco è da sempre alla ricerca, attorno al mondo, di tutti quei fenomeni estremi che mostrano inequivocabilmente la follia intrinseca nella razza umana; in questa occasione va a inquadrare da vicino, in prima persona, i volti sofferenti e non sempre presenti a sè di esseri umani che strisciano, che camminano sulle ginocchia, che si prostrano ai piedi di statue o di altri feticci religiosi e che, soprattutto, compiono all'unisono il rito del segno della croce, dettaglio sul quale il documentario si sofferma ripetutamente. Herzog aveva già toccato simili argomenti (Rintocchi dal profondo, 1993) e presumibilmente questo lavoro gli è stato imposto solamente dalla sua proverbiale curiosità di cui sopra; nello stesso 2001 l'inarrestabile regista girava anche Invincibile, a soggetto. 6/10.
Immagini di due pellegrinaggi si incrociano: quello alla tomba di San Giorgio (Russia) e quello alla basilica di Guadalupe (Messico).
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