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Trama

Arianna cuce abiti nella piccola isola in cui vive mentre Adolfo, il suo amore che viene dalla città, lavora con le api. La notte di Capodanno segnerà la fine della loro storia. Nonostante la ami, Adolfo sente il bisogno di andarsene via ma Arianna non ne capisce le ragioni. Troverà la forza per andare avanti nel dolore di un'altra donna.

Approfondimento

ARIANNA: UN ANTICO MITO IN CHIAVE PUNK

Aiuto regista di Mario Martone, Stefano Incerti, Alessandro di Robilant e Daniele Gaglianone, e co-sceneggiatore di Nemmeno il destino, Ruggine e Pandemia, Alessandro Scippa esordisce alla regia di un lungometraggio con Arianna, un film a micro-budget prodotto da Gianluca Arcopinto. Girato in due settimane con una Canon 5d mark II, Arianna è in primo luogo un film sulla nostalgia e sull'attesa di una fine incombente. Presentato nella sezione Onde del Torino Film Festival 2012, così viene raccontato dal regista: «Arianna nasce da un'immagine: l'isola come terra di approdo e di fuga da parte degli uomini. L'isola come metafora della donna; e la donna che, secondo il mito, viene abbandonata su un’isola è Arianna.
L'espressione 'Piantata in asso' potrebbe derivare proprio dal mito di Arianna, abbandonata (piantata) a Naxos (Nasso) da Teseo.
Arianna è un film nato grazie alla partecipazione di un piccolo gruppo di lavoro fatto di professionisti e amici al tempo stesso, che hanno condiviso l'idea di un progetto da realizzarsi in poco tempo e con pochi mezzi, senza una vera e propria sceneggiatura a monte (una sfida, o  una liberazione, per uno che vive facendo lo sceneggiatore), in spirito orgogliosamente punk: fare con quello che si ha a disposizione ("One aspect of punk rock is that we make do with what you're given", Ian MacKaye dei Fugazi), che significa vivere i limiti e i pochi pochi mezzi come un'occasione di libertà». La scelta del bianco e nero, invece, trova spiegazione nelle parole del direttore della fotografia Alessandro Abate: «Quando Alessandro mi ha parlato della fotografia del film mi sono ricordato delle foto in bianco e nero sbiadite della mia infanzia e dei film francesi che vedevo da piccolo in un televisore 14 pollici bianco e nero al centro della stanza. In realtà più che al nero abbiamo pensato al bianco, ad un’isola sospesa fra le nuvole, uno spazio fra il reale e il mito».
Alle parole di Abate fanno eco quelle di Daniele Maraniello, fonico di presa diretta: «L'esigenza sonora era proprio quella di ricercare i suoni della materia grezza, di acqua terra fuoco e aria dell'isola di Procida, e il suono ha poi seguito le immagini abbracciandole, come una leggera brezza che accarezza le foglie e talvolta  si scontra come un'onda che si infrange durante una burrasca, e tali elementi si sono mescolati proprio come avviene nella vita e soprattutto in amore».
Per Adriano Casale, meglio noto come B.K. Bostik del gruppo hardcore punk Contropotere e autore delle musiche, in Arianna «come nelle passate esperienze, è presente una sorta d’attitudine punk. Laddove per punk è sottinteso un modus operandi comune e condiviso animato da una passione artistica ed una necessità al comunicare che va aldilà delle leggi di mercato o alle possibiltà economiche di produzione. Non è il denaro o le asfissianti regole dei giochi produttivi a fermare la nostra voglia di raccontare i nostri immaginari nelle loro differenti forme e rappresentazioni».

 

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