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Rufus Stone

Regia di Josh Appignanesi vedi scheda film

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La recensione su Rufus Stone

di alan smithee
8 stelle

TFF 2012 - FESTA MOBILE
Già apprezzato in Concorso a Torino anni fa con il brillante ed inquietante The Infidel, Appignanesi torna con questo stupendo piccolo film di mezz'ora appena che ha il potere di farci sussultare come una scossa, commuoverci con la sua grazia e sedurci con la rappresentazione fisica ed emotiva di una vita che scorre via, della gioia della giovinezza in tutta la sua perfezione accostata continuamente ad una vecchiaia del rimpianto, del non detto e del non fatto, ma pure del riscatto tardivo e necessario. Il ritorno al paese natio dopo cinquant'anni di assenza, per vendere la vecchia casa dei genitori, e' l'occasione per un anziano imprenditore di moda di successo per ricordare i tempi della propria gioventù, quando un amore proibito e subito condannato per un coetaneo, lo relegò nella solitudine tra le risate di scherno e la fustigazione, fisica e morale, da parte di familiari e vicini. 
Il ritorno alla propria vecchia casa corrisponde con la visita di tutti coloro che lo cacciarono e dell'amico amato di un tempo, incontrato per caso proprio in prossimità del fiume che accoglieva le loro scorribande affettuose. Ma il fragile equilibrio del suo vecchio amore di gioventù non regge all'emozione e al rimpiando di una vita grigia e sottomessa da una madre ingombrante e possessiva (a differenza di quella brillante e di successo del protagonista) e il vecchio amico si toglie la vita in un raptus di sconforto.
Bello in immagini e contenuti, il film fa danzare i corpi freschi e belli della gioventù alternandoli a quelli piegati dal tempo e dall'età di due anziani che vivono ormai solo di ricordi e, uno dei due, di soddisfazioni. Appignanesi adotta uno stile visivamente stupendo e magico, con inquadrature bucoliche di una natura rigogliosa che ben accoglie a se' le nudità di una adolescenza vitale ed attraente e che visivamente ci ricorda un po' lo stile incantevole di Sokurov e le atomosfere struggenti del capolavoro di Terence Davis "Il lungo giorno finisce". Un cinema intenso che riesce in poco tempo a toccare le corde del cuore e dell'emozione, suscitando unanimi consensi tra il pubblico emozionato.

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