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21-12-2012 La profezia dei Maya

Regia di Jason Bourque vedi scheda film

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La recensione su 21-12-2012 La profezia dei Maya

di giurista81
2 stelle

Siamo dalle parti del vorrei ma non posso, con l'ennesimo film costruito sul tormentone del 21 dicembre 2012 all'epoca al centro di decine di libri e di intere puntate di indagine organizzate anche dalla RAI. Niente di scientifico, sia chiaro. Tutto ciarpame trito e ritrito messo in circolazione per fare cassa.

Il lavoro del canadese Jason Bourque è così un modesto film tv (fotografia, scenografie e colonna sonora trasandate) che scommette su effetti speciali realizzati con una computer grafica non sempre efficace (le sequenze con le auto che fuggono precedendo la terra che si apre al suolo o la nuvola di fumo con relativi sputi di lava che si allarga alle spalle dei fuggitivi sono decisamente invedibili). Il problema principale del progetto però non è dovuto preliminarmente ala mancanza di budget, ma ricade su una sceneggiatura modesta, del tutto ascientifica e non bilanciata a quelle che dovrebbero essere le reazioni popolari. Sebbene l'Italia si dica esser sprofondata nel Mediterraneo come la leggendaria Atlantide, New York sia caduta a strapiombo nelle viscere della terra (bella la sequenza col tipo inquadrato in primo piano che vede implodere tutti i grattacieli che ha intorno) e il mar Nero sia evaporato, tutto in America procede come deve andare (per fare il verso agli 883). Gli sceneggiatori si concentrano su una verga che riesce a trasmettere al detentore immagini del futuro e che è appartenuta a uno scrittore catastrofista che ha previsto quanto sta accadendo scrivendo una serie di best seller e lasciando video in cui fornisce le istruzioni per arrestare la fine del mondo (!?). Attorno a questa verga si scatena la caccia all'uomo degli agenti governativi. Dalla catastrofe, Bourque focalizza su questo inseguimento il fulcro della narrazione, mentre una stella nera, penetrata nella via lattea, viene ricollegata a tutti i fenomeni. E' questa stella nera, in realtà un buco nero in avvicinamento alla Terra, che sta provocando tutti i cataclisma. Non c'è da temere, tuttavia... Pare infatti che la verga sia in grado di svelare l'esistenza di sette teste di pietra simili a quelle della Isola di Pasqua sepolte nel terreno e azionabili, come i pioli che delimitano la aree pedonali a fasce orarie, in modo farle sollevare dal suolo e generare unitamente alla verga un raggio di energia che allontanerà la stella nera (!?). Se già tutto questo non fosse sufficiente a ritenere il soggetto un'idiozia, arriva il dulcis in fundo del "solito" generale militare che vuole che il cataclisma non cessi per poter così governare il mondo con la verga (altro che scettri!?), senza considerare che la stella nera è un buco nero che cancellerebbe tutto. Mezza boiata, pur se interpretata con una certa convinzione. Non merita la visione. Bourque non risce a rendere accattivante una storia già di suo imbarazzante. 

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