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Le streghe son tornate

Regia di Alex de la Iglesia vedi scheda film

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La recensione su Le streghe son tornate

di giorgiobarbarotta
7 stelle

Zugarramurdi è un paese in Navarra con una storia di stregoneria alle spalle. Vi si celebra ogni giugno persino un macabro festival che richiama parecchi turisti e amanti dell'occulto. Traendo spunto da queste premesse, De La Iglesia ci porta sulle tracce di alcuni fuggiaschi fino a giungere nella famigerata e terribile località. Parte in quarta con un inizio folgorante: il Cristo d'argento, l'uomo invisibile, l'uomo formaggio, il soldatino verde di plastica, apparentemente mimi, artisti di strada, figuranti in piazza a Madrid per qualche spicciolo, compiono una surreale rapina a un Compro Oro. Con loro persino il piccolo Sergio, bambino "di turno" al papà rapinatore, separato dalla moglie Silvia, infermiera sull'orlo di una crisi di nervi. Assieme al tassista preso in ostaggio fuggono verso il confine con la Francia, fino ad imbattersi nelle streghe del titolo e altri incontri da gotico iberico. La moglie (memorizzata Armageddon sul telefono!) a rincorrerli per riprendersi il figlio, con polizia alle calcagna. Super baraonda finale con Sabba, sacrifici umani, innamoramenti inattesi e Una Grande Madre che sembra il Ciclope dell'Odissea nell'episodio diretto da Bava. Ma la pellicola gioca sfacciatamente col mondo d'oggi, intrattenendo, divertendo, prendendo di petto sarcasticamente la deriva della famiglia tradizionale. L'inadeguatezza e la crisi dell'uomo moderno, la perdita della virilità, il sovvertirsi dei ruoli, molta carne al fuoco (è il caso di dirlo...). "Le donne sono come dei ragni" recita il maschio ormai privato della propria posizione sociale. Fallimenti, inganni, promesse infrante, separazioni, affidamento della prole, gli alimenti da pagare alla ex, mariti deceduti o fatti prete, primogeniti incatenati: ce n'è per tutti i gusti nel crollo verticale della coppia e nella guerra tra i sessi. Fedi nuziali come simbolo di sconfitta e maledizione. Tra carri mascherati e tunnel dell'orrore il regista spagnolo ci scarica addosso un ricco campionario di frasi fatte e cliché sull'argomento: "Preferisci stare con i tuoi amici anziché con me?", "Mi stai dando ragione come coi matti?", "Stai cercando una scusa per liberarti di me?". Generazioni di donne con una voglia matta di rivalsa al grido di "O Eva o niente". Perdonando qualche passaggio schematico stile giochetto elettronico, Le Streghe Son Tornate non è solo una goliardica carnevalata. Carmen Maura tuona: "Dio creò la donna a sua immagine e somiglianza" con un blasfemico sermone da pelle d'oca. "Gli uomini hanno represso i nostri istinti, sporcato di sensi di colpa le nostre anime e sputato sopra il nostro sesso. È arrivato il momento della nostra vendetta." Spettacolari titoli di testa (con tanto di Merkel, Tatcher, Kahlo e Dietrich tra le altre) e di coda. Come a dire: donne di successo in politica, in arte e altri campi d'eccellenza probabilmente non sarebbero passate indenni nella paranoica caccia e messa al rogo medievalmaschilista. La Cattolicissima Spagna è stata anche questo. Horror, Storia, Società Moderna. Un discreto e originale cocktail ...pardon: sangría.

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