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Il grande quaderno

Regia di János Szász vedi scheda film

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La recensione su Il grande quaderno

di zombi
7 stelle

una grande educazione alla morte è la guerra per i due gemelli del film. il padre prima di partire per "servire il paese" gli consegna una grande quaderno. dice loro di annotarci sopra TUTTO. e loro obbediscono al genitore, con l'idea e la speranza un domani di farglielo rivedere e mostrargli quanto sono stati bravi. la madre invece prima di abbandonarli nella casa della nonna in campagna, dice loro di impegnarsi al massimo e continuare a studiare. e loro obbediscono alla madre; anche come prova di resistenza a ciò che l'impatto con la figura ingombrante della nonna, impone loro di sopportare. un "VA E VEDI", una grande macelleria, un orrendo spettacolo di grand guignol dove al peggio non c'è mai fine. il grande quaderno che comincia a riempirsi di disegni e annotazione, si compone di capitoli in cui i due fratelli si impongono limiti sempre più estremi, per sopportare tutto quello che la nonna prima e la guerra poi, impone loro di sopportare. lo sguardo fisso verso chi guardano, protetto da una mancaza di espressività catatonica per non soccombere a "qualcosa" che altrimenti li avrebbe fatti piangere come due ragazzini nromali in una situazione normale. al di là di un ruscello e di un boschetto si cela un campo di concentramento. diventano amici di una ragazzina un pò più grande di loro, che chiameranno labbro leporino per via della malformazione, e di un calzolaio che invece di lì a poco verrà ucciso perchè ebreo; denunciato da una donna mentre il corteo di deportati si sta avviando in fila e in silenzio al loro tragico destino nella stretta via del villaggio. i due fratelli imparano ben presto la legge della vendetta, si affezionano alla nonna che continua a chiamarli figli di cagna e si rifiutano di andarsene via con la madre e la loro giovane sorellina avuta in assenza del padre, poco prima che queste vengano spazzate via da una bomba caduta nel cortile. l'autoaddestramento dei due fratelli ha insegnato loro a dare alle cose e alle persone un diverso valore. anche alla fine della guerra, quando si alzerà la cortina di ferro e tornerà il padre, e altri orrori verranno perpetrati dai liberatori sovietici, quel grande quaderno che il genitore aveva dato loro, non gli verrà mostrato. il genitore è un'inscheletrito essere dagli occhi vuoti che desidera solo varcare il filo spinato e la linea della morte, ma servirà ad uno dei due fratelli come ponte per una divisione forzata, per potersi ritrovare tra tanti anni e rivedersi con occhi diversi. forse!.... il grande quaderno è un  racconto di (de)formazione forzata ai danni di due ragazzini che rappresentano milioni di uomini e donne scomposti nelle carni e nelle menti dall'abominio guerraffondaio umano. l'uomo che odia se stesso.

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