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Le porte dell'inferno

Regia di Umberto Lenzi vedi scheda film

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La recensione su Le porte dell'inferno

di mm40
3 stelle

Una spedizione di speleologi scende nel sottosuolo per recuperare un collega intrappolato nelle viscere della Terra. Ma c'è una ragione ben precisa se l'uomo si sente minacciato e incapace di tornare in superficie: fin da subito la missione di salvataggio viene funestata da strani incidenti mortali e insidiata da presenze soprannaturali.

 

Gli anni Ottanta sono stati duri, durissimi per tutto il cinema nostrano e in particolare per quello di genere, fortemente ridimensionato dopo che il mercato dell'homevideo e il proliferare delle televisioni private hanno preso il sopravvento. Persino gli artigiani 'nobili' del filone, fra i quali Umberto Lenzi può certo inserirsi, hanno faticato parecchio per trovare una nuova collocazione e progetti concretizzabili che permettessero loro di continuare a lavorare, possibilmente con la consueta assiduità. Le porte dell'inferno nasce all'interno del progetto 'Lucio Fulci presenta': una serie di pellicole dalla destinazione televisiva, di chiara matrice horror, girate da nomi nuovi o già noti. Purtroppo la serie viene interrotta presto e questo lavoro ne rimane escluso; Lenzi riesce però a fare in modo di inserirlo quantomeno nel circuito del videonoleggio a uso domestico e, a ben vedere, il film risulta comunque sprecato: per la discreta fattura estetica e la scrittura sufficientemente ansiogena (al netto di mille stereotipi e momenti un po' tirati via), Le porte dell'inferno non avrebbe affatto sfigurato se fosse approdato in sala. Giacomo Rossi Stuart, Barbara Cupisti, Lorenzo Majnoni e Pietro Genuardi sono gli attori di maggior richiamo: poca roba, ma efficaci per le circostanze; in un ruolo minore compare anche Paul Muller. La sceneggiatura è di Olga Pehar, moglie del regista; nel giro di un paio di anni Lenzi - dopo aver diretto oltre sessanta pellicole in una trentina di anni di attività - avrebbe abbandonato la macchina da presa. 3,5/10.

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