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Outpost 2: Black Sun

Regia di Steve Barker vedi scheda film

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La recensione su Outpost 2: Black Sun

di alan smithee
4 stelle

Torna Steve Barker, e continua inevitabilmente la caccia senza tregua per stanare i super soldati che una avveniristica strumentazione, scoperta nel bunker del primo capitolo, ha creato ad opera di scienziati malvagi il cui complotto continua imperterrito per assicurare una rinascita di un Reich in realtà mai sgominato veramente. I superstiti infatti vivono da decenni, pressoché immortali, nel tunnel sotterraneo teatro di orrori e mutazioni indicibili, come una minoranza indifesa (ma in realtà tutt'altro che debole e spaventata - e allora - il quesito sorge spontaneo - se invincibili, che ci fanno nel bunker a crogiolar rancori e a respirare aria viziata?). Una coraggiosa giovane giornalista riesce a stanare un incartapecorito ufficiale nazista rinchiuso in un ospizio e gli sottrae un ingegnoso anello d'oro che racchiude la chiave per attivare un meccanismo che poi verrà utile nel prosieguo concitato e sin troppo rutilante. Una squadra di soldati "buoni" torna al bunker maledetto, tutt'altro che abbandonato. I nazisti "dopati" durante il secondo conflitto mondiale si sono trasformati in un'orda di zombie indistruttibili che una piccola ma tosta pattuglia della Nato si prenderà la briga di combattere, in uno scontro sempre più duro e pieno di sorprese  piu' o meno agghiaccianti, anzi a dirla tutta spesso più ridicole che spaventevoli. Dopo un buon inizio il sequel inizia a traballare e perde, come spesso succede in queste occasioni, il fascino del primo capitolo accumulando situazioni e mettendo in mostra troppo disinvoltamente e ripetitivamente ciò che l'originale celava oculatamente per creare suspence. Attori non proprio indimenticabili rendono il prodotto un horror un po' raffazzonato e qualunque. A questo punto il terzo capitolo, che non porta più nemmeno la firma di Barker, lo lascerò agli appassionati del genere.

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