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La notte dei mille gatti

Regia di René Cardona jr. vedi scheda film

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La recensione su La notte dei mille gatti

di undying
5 stelle

Allucinata pellicola su un serial killer che, senza ragione, colleziona le teste delle vittime, ovvero di ragazze che seduce e poi uccide... ancor più senza ragione trattiene rinchiusi centinaia di gatti che alimenta con la carne dei cadaveri.

 

Ugo (Hugo Stiglitz), benestante messicano con la passione del volo in elicottero, vive nella sua enorme dimora, accudita dal fedele Dorgo (Gerardo Zepeda). Ma oltreché ricco, l'uomo è altrettanto strano, infatti tiene rinchiusi centinaia di gatti un una gigantesca gabbia sotterranea. E questo sarebbe niente in fatto di eccentricità se non fosse che alimenta, complice Dorgo, gli animali con la carne (macinata!) delle ragazze che prima seduce, e poi uccide. Ma non tutto il corpo delle vittime è destinato ai felini: infatti Ugo colleziona le teste, opportunamente conservate, sotto liquido, in teche di vetro. Sotto la sua attenzione finiscono contemporaneamente una ballerina di night club ed una graziosa madre spesso lasciata sola dal marito che si assenta per lavoro...

 

 

Agli inizi degli Anni '70 Il gatto a nove code diretto da Dario Argento diede corso ad una breve serie di pellicole nelle quali, più o meno logicamente, ci si erano infilati i domestici animali più diffusi nelle nostre case. Uno degli esemplari più deliranti è questo La notte dei mille gatti, primo di un ciclo diretto da René Cardona Jr. sugli animali assassini (seguiranno Tintorera e Gli uccelli 2). In realtà ci troviamo di fronte ad una scheggia impazzita di cinema sui serial killer, dove un novello Barbablu' si diletta a conquistare per poi "decollare" e dare in pasto ai gatti le fanciulle che attirano la sua attenzione. E va detto che, in questo, Ugo ha davvero buon gusto infatti si sceglie danzatrici di Night o benestanti signore che si permettono di fare un bagno in piscine collocate sui tetti di enormi palazzi sui quali appare, novello Casanova sanguinario, il protagonista in elicottero. 

 

 

Se la trama non presenta uno sviluppo interessante e non dice nulla sul perché si comporti così questo castigafemmine con la mania dei gatti, va riconosciuto a Cardona Jr. di saper dirigire con molta grazia una pellicola che diventa, in virtù delle tante stranezze, quantomeno curiosa.

E le belle riprese aeree su Acapulco e Città del Messico, nonché alcune rischiose evoluzioni in prossimità dei palazzi, rendono La notte dei mille gatti un film difficile da dimenticare.

E difficile diventa dimenticare la brutalità di fondo, talmente insistita che alla fine, producendo un effetto contrario a quello voluto, diventa pure divertente: come quando alla porta di Ugo bussa un dottore che, rimasto in panne con l'auto, chiede aiuto al nobiluomo adducendo come motivazione d'urgenza una bimba ammalata che necessita delle sue cure. Ugo fa accomodare il medico, sigilla il portone d'ingresso, guarda Dorgo e sentenzia: "I gatti hanno fame"...

E che dire del macinato gettato alla rinfusa tra le fauci dei gatti famelici?

E anche le teste semi putrefatte, sotto vetro ed immerse nel liquido, fanno il loro bravo effetto, come effetto fa la teca vuota, pronta ad ospitare parte di una nuova "preda"...

 

 

In conclusione ci troviamo di fronte ad un brutto film per contenuti e recitazione, più che Gerardo Zepeta e il suo spastico mugulare, in testa abbiamo Stiglitz, non solo attore principale ma anche produttore esecutivo, per nulla convincente nei panni del folle maniaco a causa di una recitazione piatta e poco sentita, esattamente simile -fatti gli opportuni distinguo- a quella espressa nel successivo Incubo sulla città contaminata.

Ma da un punto di vista prettamente estetico, e per il gusto dell'eccesso, La notte dei mille gatti (realizzato nel 1972) è pellicola che non può non essere vista da chi apprezza il cinema horror...

 

Curiosità 

Utilizzando un metodo "alla William Castle" i distributori americani garantirono di coprire le spese del funerale a chi, durante la visione del film, fosse deceduto per la paura...

 

 

Distribuito in Italia in dvd da due diverse label: Stormovie e Cult Media.

Delle due va detto che l'edizione Cult non è affatto da disprezzare perché non solo propone il formato video corretto (2.35:1) ma oltretutto la qualità dell'immagine è ottima, anche se riversata da un positivo. Stranamente qualche blanda rigatura o salto della pellicola, essendo davvero di poco conto, dona un piacevole effetto vintage. La traccia audio (presente solo quella italiana) non è perfetta ma passabile.

Si tratta della versione tedesca, come si evince dai titoli di testa e dai brevi momenti non doppiati durante i quali i personaggi parlano appunto lingua germanica.

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