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Enemy

Regia di Denis Villeneuve vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Enemy

di port cros
8 stelle

 

Sicuramente da non perdere per originalità e atmosfera questo enigmatico thriller/noir esistenziale tratto dal romanzo “L'uomo duplicato” di José Saramago. Il film infonde nuova vita al classico tema noir del doppio, e Denis Villeneuve (di cui questo è il primo film che vedo ma ho intenzione di riparare) mi si rivela come un talento registico sopra la media.

 

locandina

Enemy (2013): locandina

 

Adam è un professore di storia canadese, che vive una vita tranquilla e ritirata, dividendosi tra le lezioni all’università e gli incontri con la fidanzata. Tutto cambia nella sua esistenza monotona quando, guardando un DVD consigliatogli da un collega,  scorge una comparsa del tutto uguale a lui. Sconcertato dalla scoperta di questo suo doppio, Adam si mette alla ossessiva ricerca dell'identità dell'uomo, risalendo tramite Internet  al suo nome d'arte (Daniel Saint Claire) e all'agenzia di attori dove lavora, scoprendo che il suo vero nome è Anthony Clair. Risalito al numero di telefono dell'uomo, scopre dalla reazione della moglie di questi che non solo l'aspetto, ma anche la voce è del tutto identica. E l'incontro tra i due non fa che confermare questa totale identità, non solo nei tratti ereditari, ma anche nella barba ed in una cicatrice sul corpo, escludendo la possibilità che siano gemelli separati alla nascita. Le uniche differenze risiedono nel carattere, essendo Anthony notevolmente più aggressivo e spregiudicato nel suo approccio alla vita, caratteristiche che emergeranno ben presto anche nel rapporto conflittuale che instaura con Adam. La scoperta del suo doppio ha un effetto destabilizzante sulla mente di Adam, e anche la moglie incinta di Anthony rimane sconvolta da questa duplicità apparentemente inspiegabile. Da questo punto le vite dei due personaggi si intrecciano e si confondono sempre di più, e nemmeno il ritorno all’unicità riporterà ordine nel caos, perché la chiave del sex club e la decisone di tornarvi farà riesplodere l’indecifrabile.

 

scena

Enemy (2013): scena

 

 Ma se vi aspettate di scoprire il mistero di questa duplicità rimarrete delusi: il film non scioglie l'intreccio, non risponde alla domanda se Adam e Anthony siano due persone diverse o due lati della stessa persona, come sembra emergere dal colloquio con la madre (Isabella Rossellini), quanto di ciò che vediamo sia reale e quanto un viaggio in una mente disturbata. Mistero infittito invece che risolto dalle disturbanti scene iniziale e finale che hanno per protagonista il ragno, richiamate nel corso del film dalla forma che aleggia sulla città e dalla ragnatela dei vetri del finestrino infranto. Il ragno, ed il sex club in cui viene usato come feticcio erotico, dovrebbe rappresentare la chiave di lettura della vicenda, ma l'interpretazione è lasciata allo spettatore. Il film, come un'opera di David Lynch, non offre risposte né chiavi di lettura univoche e spetta allo spettatore tentare di decifrarlo (d'altronde il film si apre con la frase: il caos è un ordine non ancora decifrato).

 

Jake Gyllenhaal, Sarah Gadon

Enemy (2013): Jake Gyllenhaal, Sarah Gadon

 

Nella prima parte, dedicata all'angosciosa ricerca del proprio simile, il film tocca le vette del grande thriller e del grande noir, Villeneuve mi ha affascinato e coinvolto completamente, facendo salire con calma e maestria il senso di smarrimento e angoscia che lo spettatore prova insieme ad Adam, nel suo vagare in una irreale Toronto, selva di grattacieli immersa in una foschia ed in una luce giallognola, alla ossessiva ricerca di una soluzione all’enigma, fino a giungere ai singolari palazzi (ovviamente gemelli) in cui vive Anthony. Nella seconda parte, la confusione crescente tra i due personaggi e la delusione per la mancata “spiegazione” hanno fatto calare un po’ il mio entusiasmo per l’opera, ma non escludo che, rivedendo il film e comprendendo aspetti che la prima visione ha lasciato oscuri (il riferimento ai regimi totalitari nelle lezioni di Adam, la figura del collega che gli consiglia il film in cui appare il suo doppio ecc.), il mio giudizio possa salire fino alle 5 stelle.

 

Mélanie Laurent, Jake Gyllenhaal

Enemy (2013): Mélanie Laurent, Jake Gyllenhaal

 

Jake Gyllenhall, già protagonista di un altro cult movie oscuro e dalla difficile lettura come Donnie Darko, è stato sicuramente un'ottima scelta come protagonista, riuscendo a rendere credibili entrambi (?) i personaggi nella loro identità e diversità, l'angoscia che divora Adam come la sfrontatezza di Anthony, anche e soprattutto nelle scene in cui appaiono insieme.

 

Jake Gyllenhaal

Enemy (2013): Jake Gyllenhaal

 

 

P.S. Per chi conosce l'inglese, qui si tenta una possibile affascinante lettura del film, che tiene insieme totalitarismo, doppi e ragni.

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