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Gente del Po

Regia di Michelangelo Antonioni vedi scheda film

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La recensione su Gente del Po

di mm40
6 stelle

Gente del Po è noto quasi solamente per essere stato l'esordio cinematografico del trentunenne Michelangelo Antonioni; girato nel 1943 - in contemporanea e in zone limitrofe a quelle in cui Visconti girava Ossessione -, venne però ultimato solamente fra il 1945 e il 1947, mentre il regista era impegnato in altri progetti. Negli anni Quaranta il documentario era un genere molto popolare e non sorprende affatto questo tipo di debutto; già maggiormente colpisce invece la scelta di rappresentare un'Italia squallida, misera, faticatrice senza grosse ricompense, in netta contrapposizione insomma con i dettami contenutistici del regime fascista. Fosse un po' più accondiscendente, simpatizzante verso i suoi personaggi, potrebbe sembrare il Douro lavoro fluviale (1931, De Oliveira) di Antonioni. E' invece una specie di anticipazione del neorealismo, che d'altronde si dice nasca proprio con Ossessione; non per niente gli attori di Gente del Po sono tutti non professionisti. Undici minuti appena di durata; fotografia di Piero Portalupi, che non lavorerà più con Antonioni (ma con Visconti sì: per Bellissima, 1951, dal cui set verrà cacciato all'improvviso, a metà lavorazione, con una delle leggendarie sfuriate del regista); musiche di Mario Labroca (la cui carriera nel cinema non vivrà molte altre tappe). 6/10.

Sulla trama

La vita sulle rive del Po, all'altezza del suo delta, durante la seconda guerra mondiale: povera gente che lavora duro, in prossimità di una zona paludosa e poco ospitale.

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