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Gli eroi del circolo polare artico

Regia di Dome Karukoski vedi scheda film

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La recensione su Gli eroi del circolo polare artico

di mm40
6 stelle

Karukoski è un giovane regista finlandese (classe 1976) che si è già fatto notare a livello internazionale con le tre precedenti opere in lungometraggio (Beauty and the bastard, 2005; Forbidden fruit, 2008; The home of dark butterflies, 2009) e che ha vinto anche qualche premio in giro per il mondo; nel 2011 arriverà anche a Giffoni il riconoscimento per il corto Burungo, diretto insieme a Pamela Tola. Quest'ultima è inoltre la protagonista femminile di Gli eroi del circolo polare artico, personaggio tenuto però in sordina nella sceneggiatura firmata da Pekko Pesonen, che mette al centro delle vicende tre amici maschi alle prese con una serie incredibile di disavventure notturne, in stile Fuori orario di Scorsese, ma senza brivido, più verso la commedia. Come sempre per quanto riguarda il cinema nordico, anche l'ironia ha un sottile strato nero di fondo: già dalla prima sequenza conosciamo il paesino in cui la storia si svolge attraverso una serie di suicidi 'storici', quantomeno a livello locale; caratteristico del posto è infatti un albero a cui costantemente pende un cappio pronto all'uso di chi, nella cittadinanza, avesse bisogno. Ecco, in uno scenario simile, in una notte cupa di bufera di neve a tredici gradi sotto zero, si svolge una trama da college movie americano, o che facilmente sarebbe potuta degenerare in quel tipo di comicità crassa, burina e oscena (nelle immagini e nei dialoghi) se solo si fosse calcata un minimo la mano; Pesonen e Karukoski invece confezionano un prodottino pulito (sia per i contenuti che per la forma) che fa sorridere e fondamentalmente parla anche d'amore: la storia di Janne e Inari è alla base di tutto, e la conclusione del film dipenderà proprio dagli sviluppi che questa relazione prenderà. Eccesso di buoni sentimenti? No, per quanto possibile Gli eroi del circolo polare artico racconta una realtà cruda e tutt'altro che rassicurante, ma lo fa con il giusto garbo, senza parodiare (come vorrebbe in realtà il titolo: gli 'eroi' non sono tali, ma neppure 'antieroi', sono solo tre ragazzi qualsiasi) e senza scadere nel patetico. Nomi di fama internazionale nel cast non ce ne sono, ma il protagonista principale Jussi Vatanen è piuttosto noto in patria per via di alcune serie tv. 6/10.

Sulla trama

Inari (lei) vuole vedere la tv, ma in casa manca il ricevitore del digitale terrestre; Janne (lui) è troppo pigro per fare qualsiasi cosa. Così Inari minaccia di andarsene se entro l'alba Janne non avrà portato a casa un ricevitore: ma ormai è sera e i negozi sono chiusi, e fuori per giunta imperversa una bufera di neve. Janne, sconsolato, esce: non sa cosa lo attende.

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