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Cose cattive

Regia di Simone Gandolfo vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Cose cattive

di alan smithee
6 stelle

Anteprima imperiese singolare visto che il regista, Simone Gandolfo, alla sua opera prima in questa veste, e attore giovane ma di una certa esperienza (televisiva ma non solo), è orgogliosamente proprio di Imperia.
Un esordio non per tutti i palati, all'insegna dell'horror, e che a prima vista sembra appartenere all'ideale filone di quei filmini poco più che amatoriali prodotti a costi ridottissimi dalle catene proprietarie di alcune multisale piu' note e poi fatti uscire di sfuggita, a notte fonda, spettacolo unico, proprio in queste strutture, ed interpretati per lo più da giovani visibilmente non professionisti, salvo qualche breve cameo di lusso; che anche qui in effetti non manca, almeno in una fugace apparizione da 3 secondi (è il volto noto ed apprezzato di Luca Argentero, che figura tra i produttori della pellicola).
Penso ai recenti  "La casa nel vento dei morti", "Hypnosis", "In the market", "Il sottile fascino del peccato". Tutte pellicole in qualche modo incentrate su una ambientazione smaccatamente di provincia, legate in qualche modo ai misteri e al fascino di situazioni o avvenimenti dai quali trapelano storie misteriose di delitti, satanismo, pratiche esoteriche e che prendono spunto da leggende o miti locali che vivono nella mente e nei ricordi sempre più ofuscati ed edulcorati, tramandati sommariamente di generazione in generazione.
L'Italia è piena di storie e storiacce del genere, ma "Cose cattive" ha forse qualche ambizione in più perché rifugge, almeno più che può, certe situazioni stantie e col fiato corto legate all'ambiente di provincia, che sa di chiuso e di soffocante limitatezza, e almeno di sforza di posare le sue basi narrative su una tendenza, giovanile ma non solo, a lasciarsi sedurre, soggiogare completamente da quanto di più truce, squallido e volgare ma proprio per questo accattivante si possa trovare nella rete. 
In questo caso ci troviamo di fronte ad un blog che invita tutti coloro che vorranno partecipare, a concorrere alla nomina dell'azione più cattiva e sconsiderata mai attuata: per fare ciò è sufficiente inviare un video che espliciti più chiaramente possibile le  turpi iniziative dei concorrenti ed aspiranti vincitori.
In poco tempo il sito risulta un successo di contatti e di partecipanti: tra costoro, si mettono in luce alla fine solo quattro finalisti definitivi: un minorenne intelligentissimo che fa incriminare per gioco e pura cattiveria il bidello della sua scuola, collegandolo a sua insaputa con un sito pedopornografico sorvegliato dalla polizia, una bellissima ragazza (piuttosto disinibita se non zoccola) che si fa leccare i genitali da una compagna di scuola con evidenti disturbi mentali; un biondo eroinomane manesco che picchia e dà fuoco ad un barbone per strada. E infine lei, Nina, personaggio più complesso, tormentato e dark, scosso dalla morte della sorella gemella (vittima di un morso di vipera...?!?), che ingoia una tenia per farsi consumare da dentro dopo che i tentativi di suicidio sono naufragati senza successo.
Invitati a sfidarsi per la gara finale presso un isolato cascinale della bassa padana, i quattro lotteranno in tutti i modi per sopravvivere l'uno all'altro ed aggiudicarsi un premio da parte del malato organizzatore della festa: il Master misterioso, convinto sostenitore che il dolore e la sofferenza siano la base per raggiungere quella serenità di cui egli non ha mai goduto, e che gli ha fatto sterminare, a suon di bastonate, la sua invadente famiglia in quel cascinale sperduto nello squallore. Le punizioni che questa mente malata infliggerà a quella manciata di ragazzi ingenui e perversi sarà inevitabilmente influenzata dalle loro malefatte ampiamente documentate e ormai celebri, come in una sorta di sanguinoso e splatter contrappasso dantesco.
Il film, purtroppo fotografato in modo banale e un po' sciatto al pari dei titoli citati sopra, ha tuttavia una interessante ambientazione padana, con apparizioni inquietanti di una popolazione di provincia da incubo che sembra uscita fuori dalla ebbrezza narrativa/creativa del binomio Sclavi/Soavi; tutto ciò un po' furbescamente e puerilmente intervallato da immagini smaccatamente provenienti da tutto il mondo (ma anche anche da Imperia con orgoglio, vista in un paio di scorci tipici!!!!) per dare l'idea di come il blog abbia un suo morboso seguito e riscontro di "dannati chattatori".
E pure almeno due dei cinque attori principali che compongono il cast, si evidenziano per buone doti recitative. Mi sto riferendo ai due interpreti professionisti Marta Gastini, vista recentemente nel Dracula argentiano e Pietro Ragusa, un enigmista coi fiocchi che non ha nulla da invidiare all'originale. 
Nella rilassata autopresentazione che ha preceduto la proiezione, in una sala cinematografica (l'ormai storico e superstite Cinema Centrale di Porto Maurizio) gremita di gente, il giovane autore ha sottolineato la scelta coraggiosa (non nuova ma saggia ed adottata già da autori noti e indipendenti come Silvano Agosti) di autodistribuirsi la pellicola, organizzando come una tourné in giro per il paese tra i vari cinema interessati, in modo da saltare l'ostacolo invalicabile di una catena distributiva che ti impone costi esorbitanti e ancora più onerosi della spesa per la produzione del film, abbandonandoti poi nel limbo di una fruizione insufficiente, soffocata dai giganti americani invadenti che ti impongono l'invisibilità.
Un problema impellente e sottostimato che solo noi cinefili ed appassionati ben comprendiamo. Solo per questo motivo (anche se ce ne sono pure altri) il film merita il plauso e la riconoscenza da parte del pubblico, e il successo anche grazie ad un passaparola che diventi contagioso e stimoli curiosità ed interesse.

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