Regia di Luciano Emmer vedi scheda film
Uno sguardo antropologico su Napoli e i napoletani, con riferimento in particolare al rito della liquefazione del sangue di San Gennaro.
Nove minuti di documentario in bianco e nero su un argomento popolare, utilizzando nel commento un taglio giornalistico: questi erano gli standard dell'immediato secondo dopoguerra, periodo nel quale fiorivano nuovi registi anche grazie alla larga diffusione del formato cinematografico del cortometraggio. Luciano Emmer ed Enrico Gras avevano cominciato a girare durante la guerra, nel 1941; in questi anni la produzione del primo fu pressochè sconfinata (nel solo 1948 si contano oltre dieci titoli a sua firma) e oggi può risultare difficile perfino ricostruirla con pretese di esaustività. Questo Il miracolo di San Gennaro era stato dato infatti per scomparso da tempo, fino a che l'operato della Cineteca di Bologna lo ha riportato alla luce restaurato. Per quanto riguarda Gras invece la fortunata partnership con Emmer durerà ancora per una manciata di titoli, dopo dei quali il regista piano piano scomparirà dalle scene. Il miracolo di San Gennaro gode delle musiche di Roman Vlad e di un commento non privo di un certo lievissimo scetticismo nei confronti delle manifestazioni popolari che più apertamente abbandonano il percorso religioso vero e proprio per richiamarsi alla superstizione. 5/10.
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