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Heart's Boomerang

Regia di Nikolay Khomeriki vedi scheda film

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La recensione su Heart's Boomerang

di alan smithee
6 stelle

TFF 2011 - Concorso.
Venerdi 2 dicembre. Il festival volte al termine e mancano ancora poche pellicole del concorso da visionare. Curioso constatare (a fine giornata, dato che le mie scelte sono state calcolate tutte provolegiando i film del concorso e gli autori che piu' mi interessava visionare) che tutti e sei i film della giornata sono accomunati assieme da un filo rosso rappresentato dai "problemi di salute", da come incidono sulle scelte, sui comportamenti e sull'umore degli interessati.
In questo interessante e rigoroso film russo, opera seconda di un regista trentacinquenne moscovita, al ventitreenne protagonista viene diagnosticata una rara malattia al cuore, incurabile in se ma senza effetti collaterali se non il rischio che da un momento all'altro l'organo possa smettere di funzionare e il giovane morire sul colpo.
Incerto se divulgare o meno la notizia, se mettersi in malattia o continuare il lavoro di conducente della metropolitana, il giovane decide inizialmente di proseguire la vita normale di sempre, limitando al massimo stress, sforzi e emozioni particolari. Cero da quel momento la situazione particolare che lo affligge fa nascere nel giovane sempre piu' dubbi ed interrogativi su questioni che prima neanche lo avevano sfiorato: nella sua condizione sara' il caso di pensare a formare una famiglia? il padre che lui non conosce, sara' ancora in vita e avra' pure lui problemi di cuore? le ragazze che prima abbordava con facilita', ora potra' continuarle ad amare o cio' rappresenta un rischio per la propria incolumita'? Tutte domande senza immediate risposte che turbano il ragazzo, che nel frattempo scopre di stare per diventare padre e che poco dopo riuscira' ad incontrare il proprio, di padre, con l'unico risultato che questi cerchera' di farsi ospitare a Mosca nella nuova futura casa di quando si sposera'. Girato bene in un rigoroso bianco e nero che rende ancor piu' desolato e spiazzante il panorama nordico russo, il film si apre e si chiude con una stessa lunga inquadratura paesaggistica girata nelle due opposte stagioni, che mettono in risalto la durezza di un clima metereologico di costante oppressione e rigidita', che non aiuta certo ad affrontare problematiche interiori e dubbi o scelte interiori di per se' fondamentali e non certo semplici da affrontare.

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