Regia di Rémi Bezançon vedi scheda film
Barbara e Nicolas si incontrano, lui sta dietro al banco di una videoteca, lei è una cliente, il loro gioco di seduzione è un balletto di titoli di film: lei gli mostra il dvd di In the Mood for Love, lui fatica a cogliere, poi comprende, arranca nel rincorrerla. Infine lei cede: Prova a prendermi. Così nasce una coppia, poi nasce una bimba: e la vita, si scopre, non è tutta rose e fiori. Rémi Bezançon confeziona l’adattamento di Lieto evento, romanzo della docente di filosofia Eliette Abécassis, saggista di successo e sceneggiatrice, per Amos Gitai, di Kadosh: l’autore importa dal testo meraviglie e asperità della maternità, cercando l’antiretorica e costeggiando la riflessione filosofica, facendo dialogare la speculazione teorica e la datità della carne. Come volesse produrre un contromanuale dell’essere madre, come a volere negare miti e leggende sull’argomento. Così qui si mette in scena, soprattutto, una storia particolare, che non ha pretese universali: quella di Barbara, della sua gioia, della decadenza del suo fisico, della crisi personale e relazionale, della riscrittura completa della sua vita. Ma intorno al personaggio a tutto tondo si muovono macchiette. Ed è come concedersi al bigino di sociologia, il fallimento dell’idea che fonda il film. E se il lessico è crudo, capace di chiamare le cose con il proprio nome, il linguaggio cinematografico è solo meramente illustrativo. Così i contro mortificano i pro, anche al netto dell’inascoltabile doppiaggio.
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