Trama
La notte del 28 dicembre 1908 un violento terremoto distrugge Messina e Reggio Calabria, le due città dello Stretto. Quattro differenti episodi - Speranza di Carlo Lizzani su una vedova (Lucia Sardo) che dopo essere rimasta travolta dalle macerie si ricongiunge col marito morto, Lungo le rive della morte di Ugo Gregoretti su un giornalista piemontese (Paolo Briguglia) inviato sul luogo per documentare la situazione, Sciacalli di Citto Maselli sulla triste sorte di due sfollati (Massimo Ranieri e Amanda Sandrelli) scambiati per sciacalli e Sembra un secolo di Nino Russo su un pescatore (Gianfranco Quero) che dopo cent'anni aspetta ancora la ricostruzione della sua casa - raccontano cosa avvenne prima, durante e dopo quella catastrofe, ponendo l'accento sulla situazione sociale dei luoghi, sugli avvenimenti della giornata che seguì il sisma e sulle conseguenze future, senza tralasciare temi come il dolore, la solidarietà umana, l'emigrazione e la casualità dell'arrivo dei primi soccorsi operati da una flotta russa.
Note
Purtroppo non sempre gli esiti sono all’altezza delle intenzioni e Scossa risulta in definitiva più interessante per il suo essere testimone involontario di cosa resta di un’idea di cinema politico tutta italiana. Non a caso gli autori coinvolti sono alfieri di una concezione ben precisa di cinema che, progressivamente, ha sempre più faticato a interfacciarsi con la sfuggente e mutevole realtà del Paese. Eppure Scossa, proprio per questa sua renitenza a piegarsi al contemporaneo, non dispiace, anche se a tratti irrita in egual misura. Qualcosa si muove ancora tra questi fotogrammi: un’indignazione alta e sincera sconosciuta a quanti si cimentano oggi, in Italia, dietro la macchina da presa.
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