Regia di Salvatore Allocca, Daniela Cursi Masella vedi scheda film
«Qui volano cazzi». Prima di mostrare la sua camminata sexy in un vestito con fantasia floreale nella scena finale, così Giulia Bevilacqua saluta un film tutto sbagliato, tanto da far (quasi) tenerezza. Lo dice perché Francesca Inaudi lancia fuori dalla finestra un fallo di gomma che la perseguita da più di un’ora e mezza. Il bello - anzi forse il brutto - è che nonostante questo Come trovare nel modo giusto l’uomo sbagliato non è un porno, ma un film sentimentale e pseudofemminista su quanto sia difficile per una donna moderna trovare l’uomo giusto. O almeno un uomo decente. O un uomo e basta. Francesca Inaudi L’uomo perfetto lo cercava già nel 2005, ma a dirigerla aveva il bravo Luca Lucini, e si vedeva. Qui invece si ha la sensazione di essere di fronte a una torta di cui sono stati sbagliati tutti i dosaggi degli ingredienti e che non è mai lievitata. Certo, è consolatorio vedere Enrico Silvestrin nella parte di playboy: i suoi addominali scolpiti (nel pongo) ci rendono fiduciosi nel nostro futuro di dongiovanni. Giulia Bevilacqua è troppo sexy per essere sprecata qui, la Surina sembra la Charlotte di Sex and the City, l’Inaudi nuda vale comunque il prezzo del biglietto. Ma questa storia non è un film: chi dirige non sembra amarlo (eppure la coregista è autrice del libro omonimo da cui è tratto), montaggio e fotografia non sono all’altezza, anche i dialoghi migliori hanno tempi sbagliati. Come trovare il film sbagliato in un modo... anche peggiore.
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