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Morti sospette

Regia di Jacques Deray vedi scheda film

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La recensione su Morti sospette

di hupp2000
8 stelle

Intrigante e capace di appassionare nella parte iniziale, questo film di Jacques Deray può anche deludere nel finale, ma si lascia piacevolmente guardare in virtù di un intreccio che tiene sempre desta la curiosità, dell’impeccabile interpretazione di Lino Ventura, nonché di un’ambientazione originale oltre che gradevole. In viaggio via mare alla volta dell’Australia, un cittadino francese sbarcato a Barcellona per uno scalo viene coinvolto in un intreccio avventuroso di cui non comprende il senso. Dopo aver scoperto un cadavere in una camera d’albergo, viene aggredito, si ritrova in una clinica fatiscente, incontra personaggi misteriosi e inquietanti. Le morti misteriose si susseguono, la polizia non prende sul serio le sue denunce. Il nostro si ritrova comprensibilmente sul classico orlo di una crisi di nervi. Alla fine, lo spettatore non verrà messo a conoscenza di cosa sia realmente accaduto, ragion per cui la trama suscita effettivamente qualche perplessità e rimanda alla precedente sublime prestazione di Lino Ventura in « Ultimo domicilio conosciuto » (1970) di José Giovanni. Anche in quel caso, la logica del racconto cedeva il passo alla costruzione di atmosfere inquietanti e ad un intreccio volutamente difficile da seguire. Qui, gli attori di contorno sono tutti al servizio del protagonista e le loro partecipazioni sono di breve durata, anche se di ottimo livello. Cosa rara in questo genere di pellicole, a primeggiare sono le figure femminili. Prima fra tutte, Nicole Garcia, diva d’Oltralpe fin dagli anni ’60 e oggi affermata regista con opere notevoli all’attivo. Il suo volto, bello e intenso, ricorda molto quello di Lea Massari. Ruolo ben disegnato anche per Claudine Auger (Bond’s girl in « Thunderball » (1965) e ammirata nello splendido « Flic Story » (1975) dello stesso Jacques Deray. Infine, Laura Betti in una parte breve e drammatica. L’attrice italiana si è trovata spesso a suo agio in questo genere di film e qui lo conferma. Anche la trasferta nella suggestiva Barcellona degli anni ’70 aiuta a risollevare le sorti di un’opera non facilissima da digerire, ma pur sempre apprezzabile.

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