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La morte in diretta

Regia di Bertrand Tavernier vedi scheda film

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claudio1959

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La morte in diretta

di claudio1959
8 stelle

Romy Schneider

La morte in diretta (1980): Romy Schneider

Bernhard Wicki, Romy Schneider

La morte in diretta (1980): Bernhard Wicki, Romy Schneider

Romy Schneider, Harvey Keitel

La morte in diretta (1980): Romy Schneider, Harvey Keitel

A Katherine(Romy Schneider) diagnosticano un tumore, ha due mesi di vita, un produttore televisivo Harry Dean Steanton le offre un contratto in esclusiva, molto ben remunerato, per avere l’esclusiva di filmare la sua morte, Katherine accetta anche se non è convinta. Chi la filmerà sarà Roddy(Harvey Keitel), per poterlo fare, accetta di farsi impiantare negli occhi due microcamere, per poter riprendere giorno per giorno l’agonia della donna, malata terminale, una sorte di televisione del dolore ante litteram. Katherine è una scrittrice di romanzi rosa, che compone con un sofisticato computer. Katherine e disgustata di diventare la protagonista del suo personale dolore, accetta solo per soldi lo show televisivo, però poi ha ripensamento e fugge insieme a Roddy nella campagna vicino a Glasgow in Scozia. Questo film originale e precursore di altri film del medesimo genere fantascientifico e’ l’adattamento del romanzo “The Unsleeping Eye di David G. Compton. Trattasi di analisi sociologica, il ritratto di un’umanita’ cinica e spietata, senza parvenza di pietà, film profetico ed avveniristico, pornografia del dolore, voyeurismo al massimo livello in stile documentaristico, molto attento alla ricerca di una naturalezza espressiva ed autoriale. Si prova un senso di disagio e di paura del futuro, film lugubre e spettrale, all’apparenza film confuso, ma lo è volutamente. Il film è dedicato al regista Jacques Touneaur(Il bacio della pantera - Cat people). Bellissimo il finale dove ci sarà la rivolta di Katherine, si suicidera’, l’unico gesto di cui siamo proprietari. Tavernier non film agonia Katherine, la morte rimane un momento privato, non è rappresentabile e perciò non simulabile. Grazie alla sua morte, “La morte in diretta” evita accuratamente di filmare la morte......in differita . Di Bertrand Tavernier consiglio anche la visione de “L’Orologiaio di Saint Paul del 1973, genere diverso, ma film sopra la media.

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