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Così x caso

Regia di Cristiano Ceriello vedi scheda film

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La recensione su Così x caso

di mm40
1 stelle

Un aspirante attore, sulla trentina, deve mantenere il fratello minore ritardato mentale. Quest'ultimo un giorno fugge e incontra Flaviana, ragazza depressa reduce da una relazione fallimentare. L'unione apparentemente impossibile fra le loro due solitudini sarà invece la chiave di volta della situazione.

 

Difficile - ma non impossibile - immaginare un film tanto brutto: ma questo accomuna Così x caso a tante altre pellicole di mediocre o infima fattura; impossibile realmente è invece girare un lavoro tanto sbagliato. Si badi bene a questo aggettivo, perchè nel presente contesto è sostanzialmente tutto: Così x caso è un film sbagliato perchè non rispetta completamente le ferree regole del Dogma 95, la corrente inaugurata da Von Trier e Vinterberg qualche anno prima, da cui pure è stato assimilato, dimostrando oltrettutto che l'italiano Cristiano Ceriello non ha inteso granchè dello spirito sotteso all'operazione. Il film Dogma dev'essere girato interamente con camera a mano, e fin qui ci siamo, prevede luci naturali, e ok, e costumi e scenografie 'veristi', cioè quanto più attinenti alla realtà: benissimo. I restanti standard stilistici sono però errati, a partire dalla recitazione naturale, mai rispettata da interpreti che a sentirsi definire amatoriali si inorgoglirebbero, parrebbe loro un elogio; anche i dialoghi non hanno nulla della vita reale, anzi sono retorici all'ennesima potenza; per non parlare poi del montaggio, che è semplicemente disastroso: infinite sono le pause, i tempi morti, le scene di raccordo didascaliche, ovvero tutto ciò che il Dogma 95 vuole spazzare via per sempre dal cinema. A dirla tutta è proprio la tecnica di Ceriello, secondo italiano dopo Antonio Domenici (Diapason, 2001) ad aver avuto la possibilità di aderire al manifesto steso dalla coppia di autori danesi, a sembrare molto limitata; ma su questo è inutile discutere poichè si tratta pur sempre di un'opera prima. La sceneggiatura attribuita allo stesso regista, da un soggetto da lui scritto insieme a Eva Lock Jochimsen, è leggerina, superficiale ai limiti del telenovelistico in larga parte dell'intreccio e francamente per nulla impressionante. 1,5/10.

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