Regia di Giulia Amati, Stephen Natanson vedi scheda film
Un fotografia sconosciuta di una situazione che i giornalisti non raccontano mai a dovere, e il cinema non affronta mai nella maniera giusta, ritenendo intoccabili certe lobby. Sono rimasto di sasso, ma la colpa è solo mia, dato che non ci si può fermare alla solo informazione ufficiale in questi casi o mai, nel vedere un panorama così scuro della storia mondiale, dove ci si scandalizza di orrori risaputi e giusti, ma che si tralasciano quelli di una vita quotidiana vissuta in maniera assurda. Il documentario è stato trasmesso a trada notte, ma la prima serata era degna proprio di una Tv di stato. Vedere e sentire certe storie di quotidianità dà i brividi, un filmato dove il razzismo è un lusso a confronto di questa situazione, e dove anche gli stessi israeliani, non del posto, esitano a rendersene conto. Il fatto di tollerare i cosiddetti coloni con le loro mentalità assassine serve alla politica del sottobanco e del sottobosco politico, e porta poi a moltiplicare gli odi che difficilmente si potranno cancellare nella storia di un popolo. Un documentario necessario e prodotto dall'Unione Europea, ma distribuito come? Qui Italia l'ho scoperto per caso (anche Film Tv non lo ha menzionato o evidenziato a dovere). La regista Giulia Amati ha dato voce ad ambedue le parti, senza mai prendere posizione, le parole e le immagini lo fanno da sole.
Una panoramica sconosciuta, ma che esiste nella sua quotidianetà
Collaboratore del posto per la regista
Una regia intelligente che dà la vera fotografia del problema.
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