Regia di Roland Emmerich vedi scheda film
Emmerich si prende una vacanza dai suoi soliti mostri, alieni e cataclismi, e realizza un film imperfetto (soprattutto a causa degli eccessivamente frequenti salti temporali) ma capace comunque di miscelare con giudizio storia, letteratura e intrighi da fantapolitica.
È capitato a tutti i geni, nessuno escluso, della storia dell'umanità: suscitare l'invidia del prossimo. Ed è così che all'interno del mondo degli studi shakespeariani v'è una corrente di pensiero che tende ad attribuire ad altri le opere che generalmente attribuiamo al Bardo. Diciamo pure che è una teoria che nel mondo accademico conta meno sostenitori di quelli che avrebbe il Ku Klux Klan in Sierra Leone. Ciò nonostante il buon Roland Emmerich, Tedesco specializzato in film catastrofici e becero nazionalismo USA (lui, Tedesco...) decide qui di prendersi una vacanza e approfittarne per realizzare qualcosa di completamente diverso e in qualche modo più intellettuale e elegante di ciò cui ci ha abituato. Quel che ne vien fuori, “Anonymous”, risulta un interessante mix di storia, letteratura e intrighi da fantapolitica. Certo non tutto è andato per il meglio, e soprattutto nella prima parte i salti temporali sono così frequenti da spiazzare non poco. E anche i dialoghi non sempre risultano azzeccatissimi. Ma i meriti sono innegabili, una buona trama di fondo e una magnifica ricostruzione della Londra del secolo XVI (su questo punto sono infatti in totale disaccordo col commento di FilmTV). Una discreta pellicola ma anche un filmone se messo a confronto con gli standard di Emmerich.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta