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Anonymous

Regia di Roland Emmerich vedi scheda film

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La recensione su Anonymous

di supadany
6 stelle

Roland Emmerich abbandona il genere catastrofico (ma non temete miei prodi, è in arrivo “White House down”) e realizza un film tutto sommato interessante che sfrutta un buon tema di partenza (chi era davvero William Shakespeare?) inserito in un ambiente/periodo storico che offre tante possibilità di racconto.

Nell’Inghilterra di Elisabetta I (Vanessa Redgrave) la corte è in subbuglio, varie fronde giocano le loro carte per arrivare ad ottenere le posizioni di massimo potere.

In questo contesto il teatro va per la maggiore tra le fila del popolo e il Conte di Oxford (Rhys Ifans) sceglie uno sconosciuto per dare visibilità alle sue opere in quanto non è consono ad un uomo della sua posizione figurare come scrittore di opere teatrali.

Ma dalle retrovie spunta un furbo che si chiama William Shakespeare che si prende tutto il successo, mentre il Conte tra passato e presente ha parecchi problemi da risolvere.

Emmerich cambia genere e da una storia intrigante e ricca di risvolti che spaziano dal campo degli affetti a quello del potere, ricava un film potente, non certo di grana fina, ma in grado di abbinare una visione sempre spettacolare, e per certi versi mastodontica (alcune scenografie sono pazzesche) a concetti ed aspetti che stimolano sensi che di solito nel suo cinema non vengono nemmeno sfiorati.

Così la figura di Shakespeare, per quanto rilevante anche, se non soprattutto, per la stazza del personaggio, ne esce con le ossa rotte (e la caricatura è efficace il giusto), la Corte della regina Elisabetta è un brulichio di atti fuori dai costumi del tempo (amore fuori dal matrimonio, nascituri illegittimi, manovre sottobanco) ed il personaggio del Conte di Oxford, interpretato da un insolito Rhys Ifans, si porta dentro davvero tanto da esprimere.

Qualche inceppamento si registra invece in una costruzione che prevede almeno due periodi temporali sormontarsi, in un intreccio che ad un certo punto diventa non proprio limpido, ma l’interesse, fin dall’introduzione moderna affidata a Derek Jacobi, si mantiene spesso su standard alti.

La mano del regista rimane teutonica, cambiano gli orizzonti (molte meno esplosioni e più dialoghi), ma l’approccio è ancora molto diretto ed in questo caso questa specifica ha più componenti positive che negative.

Dunque “Anonymous” è un film che mi sento di promuovere con qualche riserva, sicuramente per molti versi è una vera sorpresa, anche se non sempre tutto fila liscio.

Coinvolgente.  

Su Roland Emmerich

Sempre un pò ampolloso, ma questa volta dimostra di saper anche raccontare una storia compiuta con un discreto piglio.

Su Rhys Ifans

Ruolo anomalo rispetto ai tanti che lo hanno reso in qualche modo popolare.
Se la cava discretamente bene dopo un primo momento dove lo straniamento è inevitabile.

Su Vanessa Redgrave

Nei panni dell'anziana regina Elisabetta, rimane un pò soffocata da una proposizione che non la premia (insomma qui il personaggio è un pò in balia degli eventi e pare poco presente).
Interpretazione difficoltosa.

Su Sebastian Armesto

Passabile.

Su Rafe Spall

Sufficiente.

Su David Thewlis

Mimetico.

Su Xavier Samuel

Pienamente sufficiente.

Su Jamie Campbell Bower

Sufficiente.

Su Joely Richardson

Più che sufficiente.

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