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Dancing Paradise

Regia di Pupi Avati vedi scheda film

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La recensione su Dancing Paradise

di mm40
4 stelle

Girato fra Aiutami a sognare (1981) e Zeder (1983), Dancing Paradise è un lavoro televisivo diviso in tre puntate di un'ora circa di durata ciascuna, realizzato da Avati con un chiaro spirito di evasione. Preso di per sè, il tris di titoli appena sfoderato testimonia la varietà dell'universo creativo del suo autore: dal romanticismo del melodramma all'horror più nero, passando per la fiaba spensierata. La fiaba sarebbe proprio questo Dancing Paradise, dai toni surreali, onirici e affidato a una coppia di interpreti che sono i due feticci favoriti del regista: Carlo Delle Piane e Gianni Cavina; la sceneggiatura di Pupi e Antonio Avati (anche produttore) è un tuffo nell'Emilia provinciale e rurale - il terreno preferito di Avati, tanto per continuare a 'giocare in casa' - con una serie di caratterizzazioni sopra le righe che coinvolgono Enzo Robutti, Bob Tonelli, Ferdinando Orlandi e tanti altri. Insomma, se si esclude la durata sconfinata, questo è un film assolutamente 'alla Avati', fatto che trova la sua conferma finale nella colonna sonora jazzata, su cui ha lavorato (come nel precedente Jazz band, 1978) il grande Henghel Gualdi. Un lavoro certo non molto ricco di contenuti, ma divertente, ironico, leggero. 5,5/10.

Sulla trama

William, su consiglio di uno spirito, si mette alla ricerca del padre, scomparso da molti anni: il leggendario Dancing Paradise, batterista jazz e grande tombeur de femmes.

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