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Chop Shop

Regia di Ramin Bahrani vedi scheda film

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La recensione su Chop Shop

di bradipo68
8 stelle

Alejandro ha dodici anni,ma non è un ragazzino come tanti, è molto più adulto della sua età.Lavora in un chop shop(una specie di carrozzeria abusiva in cui si riciclano anche i pezzi di ricambio prendendoli da macchine rubate) situato in una di quelle strade fatte di fango che si allagano alle prime gocce di pioggia nel cosiddetto Iron Triangle del Queens ironia della sorte a due passi dal salotto buono di New York,quella Manhattan che si intravede al di là del fiume .Arrotonda il magro stipendio vendendo caramelle sulla metropolitana assieme a un suo amichetto,vendendo dvd porno alla variegata umanità che frequenta la via melmosa in cui lavora e con tutta una serie di piccoli espedienti.Assieme a lui c'è la sorella sedicenne,Isamar,anche lei molto più adulta della sua età anagrafica.Lavora su un camioncino di hot dogs e anche lei arrotonda lo stipendio,prostituendosi occasionalmente di nascosto del fratello.Dormono in un soppalco in cui c'è posto giusto per il letto e per un frigorifero,conducono una vita sempre sulla strada eppure hanno un sogno,una speranza.Alejandro convince la sorella a mettere i soldi da parte per comprare un camioncino con cucina attrezzata in cui preparare cibo da asporto.Ne ha già visto uno di seconda mano e hanno raccolto quasi tutti i soldi per arrivare a comprarlo.Il film di Bahrani(americano di origine iraniana) è un'istantanea di due ragazzi a cui l'infanzia e anche l'adolescenza sono state indebitamente rubate:due esistenze ai margini in un mondo di adulti che da una parte sembra aiutarli ma d'altra parte non rinuncia a sfruttarli.Il mondo di Alejandro e Isamar è quella strada fangosa in cui ci sono solo chop shops,la coda di macchine che hanno bisgono di lavoretti veloci di riparazione,le trattative con i proprietari delle suddette automobili,i piccoli traffici.Non c'è spazio per essere bambini e questo traspare anche dal rapporto con un ragazzino della sua età che lo aiuta nei suoi piccoli traffici.Il film guarda senza nasconderlo al cinema iraniano,al Kiarostami che ci ha regalato ritratti di bambini di incommensurabile bellezza  e al cinema neorealista dei belgi Dardenne,anche loro autori di ritratti a tutto tondo di adolescenti difficili.Però qui siamo negli States. La mano di Bahrani è incredibilmente felice nel tratteggiare il rapporto tra Alejandro e Isamar:orfani senza guida che sono cresciuti troppo in fretta per necessità e non per volontà ma assolutamente decisi a farcela.Il loro è un rapporto fatto di comprensione,apprensioni e volontà di proteggere(ma contrariamente a quanto si può pensare è Alejandro che vuole proteggere la sorella),di piccoli scontri perchè è normale che le compagnie di una sedicenne non siano le stesse di un ragazzino di dodici anni.Ma anche dopo la peggiore delle litigate,anche dopo la delusione più grande(chop in slang vuol dire anche fregatura) il loro affetto reciproco non sarà minimamente intaccato.Basta rituffarsi nella realtà caotica di tutti i giorni e sopravvivere nel mondo di immondizie reali e metaforiche che li circonda....

Su Ramin Bahrani

la cinepresa pedina incessantemente Alejandro e Isamar

Su Alejandro Polanco

bravissimo

Su Isamar Gonzales

molto brava anche lei

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