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Regia di Mia Goldman vedi scheda film

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La recensione su Open Window

di Baliverna
8 stelle

E' un'interessante analisi sul vissuto di una donna che viene violentata, e dei riflessi di questo evento su tutta la sua vita, cioè i rapporti col fidanzato, amici e parenti. Visto l'argomento e il fatto che sia diretto da una donna, è decisamente un pregio che la pellicola non scivoli mai in un facile e schematico femminismo; direi che il rischio era proprio accovacciato alla porta. Anzi, il film è un'onesta e sensibile rappresentazione di cosa voglia dire per una donna essere violentata, esperienza che la Goldman deve per forza aver osservato dalla realtà.
Per prima cosa, fa vedere come la ragazza scivoli subito nella depressione, abbia incubi notturni, e non voglia lasciarsi toccare neanche dal suo fidanzato.
Poco sopra ho detto analisi onesta, perché la regista non manca di rappresentare alcuni aspetti contradditori e ambigui dell'anima femminile che emergono nello smaltire il trauma, i quali portano la donna a guarire più lentamente. La protagonista, ad esempio, prova come una certa compassione per il suo violentatore, perché dice che nei suoi occhi, dietro la cattiveria e la prepotenza, ha intuito esserci un essere umano. Questo è certamente vero, ma il provare compassione per il maramaldo che le ha inflitto una tale sofferenza, oltre che una contraddizione, le impedisce di guarire dal suo trauma. Poi la ragazza dice che dal suo odore si sentiva che si era lavato poco prima, elemento che le fa pensare che l'abbia fatto per lei, e che questa sia pur sempre una piccola attenzione nei suoi confronti. Superfluo soffermarsi su quanto questo sia un pensiero distorto di un'anima ferita. Inoltre il sadico individuo, che non ha in realtà alcuna attenuante, l'ha costretta a promettere di non dire niente alla polizia; e lei non lo fa, sentendosi legata da una promessa estorta con un coltello alla gola.
Solo quando capirà che questi pensieri sono dei subdoli ingannatori, e pure riuscirà a raccontare nel dettaglio come è avvenuto il fattaccio (altro particolare importante), la donna riuscirà finalmente a guarire.
Anche i personaggi di contorno, come i genitori dei due, sono definiti con intelligenza e verità. Nella parte del padre di lei troviamo un invecchiato, ma sempre bravo, Elliot Gould. Anche il fidanzato, con i problemi interiori che gli provoca quel triste episodio, riceve la sua attenzione da parte della regista.
In generale, è un felice esempio di cinema americano recente, anti-block buster, non superficiale, interessato ad andare a fondo delle cose mettendo da parte i soliti elementi acchiappa pubblico. Secondo me può anche essere utile a una donna che abbia subito violenza sessuale.

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